La Nuova Italia Editrice - (FI)

 

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Sede Legale

via Codignola, 20 50018 - Scandicci

tel. 055/75901 fax 055/7590208

Sede operativa

via Codignola, 20 50018 - Scandicci

tel. 055/75901 fax 055/7590208

Sito Internet

www.lanuovaitalia.it

e-mail

 -

Fondazione

01/01/1926

Storia

Fondata a Venezia nel 1926 da Elda Bossi amministratore delegato e proprietaria del 90%,  dal marito Giuseppe Maranini con il 5%, figlio del direttore della Casa editrice Bietti (Cesare Maranini) e nipote di Ernesto Codignola e dal socio Alessandro Pasquino. L’attività iniziò in modo artigianale e i proprietari furono anche i primi autori. La prima pubblicazione fu un libro per ragazzi, Giulietta e Fiordaliso, di Elda Bossi seguito dalla Costituzione di Venezia di Maranini che diede vita alla collana "Storici antichi e moderni". Un partenza artigianale, ma anche un capitale a disposizione e una rete di relazioni con le quali aspirare a far svolgere un ruolo importante alla neonata casa editrice. Il richiamo nel nome aziendale alla nuova Italia creata dal fascismo si fondava anche sull’idealismo che aveva rinnovato il pensiero filosofico e l’interpretazione storiografica. Fatto che permise al giovane Maranini di contattare Gentile per una pubblicazione e riceverne L’eredità di Alfieri che uscirà come secondo volume della collana "Storici antichi e moderni". La Bossi e Maranini continuarono con entusiasmo il lavoro realizzando numerose pubblicazioni, lei proponendo letture per ragazzi, lui arrischiandosi in audaci e costose traduzioni come L’analisi dell’uomo e l’intuizione della natura di Wilhelm Dilthey a cura di Giovanni Sanna per il quale era stata richiesta una prefazione a Croce. Maranini, nella sua attività editoriale, presentò le interpretazioni dell’idealismo: l’attualismo gentiliano e lo storicismo crociano insieme allo storicismo tedesco e alle nuove interpretazioni neohegheliane e mantenne i rapporti con Gentile e con i suoi allievi, con Luigi Russo, con Adolfo Omodeo e con Benedetto Croce. Maranini strinse un accordo con Luigi Russo del quale pubblicò il saggio Francesco De Sanctis e la cultura napoletana e gli affidò la realizzazione di una rivista, «La nuova Italia», di notizie bibliografiche e di riflessione. Sul finire degli anni ’20 la casa editrice aprì nuove collane: “I narratori moderni” con traduzioni di autori stranieri, Conrad, London, Dickens, “I maestri dell’azione” e “Educatori antichi e moderni” con Varisco, Carlino, Lombardo Radice e Pestalozzi, una collana che diventerà uno degli assi portanti dell’azienda. Consolidarono l’attività e il catalogo con l’acquisto delle case editrici Battistelli di Firenze e Taddei di Ferrara con le collezioni “Collana critica” e “Scrittori italiani”.  Nel 1929 avvenne il trasferimento a Perugia della casa editrice al segiuto dei coniugi Maranini, nel 1930 a Firenze iniziò la pubblicazione de «La nuova Italia» diretta da Russo, una rivista che voleva mettere insieme la parte scientifica della «Critica» e quella informativa del «Leonardo», inoltre si strinsero rapporti con l’Ente nazionale di Cultura presieduto da Ernesto Codignola per la realizzazione e distribuzione delle nuove collane “Classici di filosofia”, “Documenti di storia italiana” e “Il pensiero storico”. Rapporti che proiettavano la casa editrice in una dimensione nuova e le assicuravano la realizzazione di collane di prestigio e di valore scientifico ma di scarso mercato, per la cui realizzazione occorreva dar luogo ad un’organizzazione diversa all’azienda. Ubaldo Tommasi, ex ufficiale e industriale, si offrì di acquistare la casa editrice e trasferirla a Firenze; il passaggio fu segnato da conflitti e accuse dei coniugi Maranini contro Codignola, ma nel novembre del 1930 era effettuato, la casa era ora in mano a Ubaldo Tommasi e pur con qualche incertezza si apprestava alla piena collaborazione con l’Ente nazionale di Cultura per la realizzazione di quelle “grandi collane che intendono illustrare la storia d’Italia”. Nel contempo Elda Bossi e Giuseppe Maranini crearono la Novissima Editrice nella quale svilupparono le collane per l’infanzia de La nuova Italia.

La rivista di Luigi Russo, volutamente e “rigorosamente critica” si avvalse di Croce (alcuni suoi scritti compariranno con la firma di Russo) e Omodeo per la denuncia dei formalismi estetici e le vacuità ideologiche del tempo. Forti furono le polemiche contro i miti della giovinezza fascista e l’interpretazione del Piave di Gioacchino Volpe, che vedono l’immediata reazione dei giornali fascisti come il «Tevere» e il «Bargello» e l’irritazione di Gentile. Russo viene sostituito nel 1931 da un comitato composto da Ernesto Codignola, Natalino Sapegno e Carlo Pellegrini e per breve tempo da Francesco Ercole (ministro dell’educazione nazionale).  

L’incarico segnò l’ingresso di Codignola nella Nuova Italia e ne favorì la piena partecipazione per la crescita e lo sviluppo della casa editrice. Codignola già impegnato nella direzione delle collane filosofiche e pedagogiche della Vallecchi Editore, ne abbandonò progressivamente le attività e nel 1933 trasferì anche «Civiltà moderna» dalla Vallecchi a La nuova Italia. Una scelta quella di Codignola che vide la fortuna della nuova casa editrice costruita, da ora in poi, omogeneamente sotto la sua direzione culturale e organizzativa e lasciò priva la Vallecchi di un settore importante e di contatti con autori e campi culturali che nel futuro si sarebbero rilevati fondamentali.

La produzione degli anni ’30 si aprì quindi con la duplice attenzione alla formazione, all’istruzione e all’aggiornamento costante dei maestri elementari nel recupero e nella fedeltà al dibattito laico sulla riforma del decennio precedente e agli studi e all’evoluzione del dibattito storiografico europeo e mondiale. Si pubblicarono da una parte una strumenti e testi con al centro il richiamo all’hegelismo e dall’altra studi e riflessioni europee che facevano uscire dal plumbeo clima del concordato, evento nel quale si vedeva la chiusura al rinnovamento culturale e scolastico e contro il quale si era già mossa la «Civiltà moderna», contraltare anche nel nome della «Civiltà cattolica».  Furono gli anni della pubblicazione delle Lezioni sulla filosofia della storia e della Fenomenologia dello spirito di Hegel, delle Prediche italiane ai fiorentini di Savonarola curate dal “nuovo eretico” Luigi Russo, dei Discorsi politici di D’Azeglio e dei Discorsi parlamentari di Cavour, della Filosofia dei greci nel suo sviluppo storico di Eduard Zeller curata da Rodolfo Mondolfo e interrotta dalle leggi razziali, della Paideia di Werner Jaeger. Opere di alta cultura che senza il sostegno degli organi statali e l’influenza dell’Ente Nazionale di Cultura per i finanziamenti e per la promozione presso scuole e istituti di cultura non avrebbero avuto la possibilità di essere realizzate e che trovarono invece una relativamente ampia diffusione.

La nuova Italia non rappresentò solo una casa editrice di cultura, organica al regime fascista, che intendeva portare avanti, in un quadro di intransigente laicismo, il rinnovamento culturale nel segno dell’idealismo, fu anche luogo di incontro per generazioni di intellettuali e di confronto che portò a una riflessione e al contatto con idee diverse. Una riflessione culturale, una “spregiudicata analisi e revisione” sull’identità filosofica che coinvolse fascisti e afascisti, gentiliani e crociani, che portò a interessarsi di correnti di pensiero come l’esistenzialismo e alla riforma e al giansenismo; per questi ultimi ricordiamo i lavori di Delio Cantimori, I riformatori italiani, di Ernest Troeltsch, Dottrine sociali della Chiesa e dei gruppi cristiani e dello stesso Ernesto Codignola (che uscirà nel 1944 presso Vallecchi). Un processo di scambio che permise alle nuove generazioni, come Tristano Codignola (figlio di Ernesto), Enzo Enriquez Agnoletti, entrambi nel consiglio della casa editrice, Guido Calogero, Carlo Furno, Marcello Ramat e Giorgio Spini, a partire dagli anni ’40, la formulazione di una prospettiva liberalsocialista.  Un impegno politico che non deve essere esagerato, ma che portò Tristano Codignola e Enzo Enriquez Agnoletti al confino nel 1942 e poi vide la sede stessa della casa editrice luogo di incontro per la creazione del Partito d’Azione.

La liberazione vide Ernesto Codignola messo sotto accusa per i trascorsi fascisti e la compromissione con il regime, mentre la casa editrice venne affidata al figlio Tristano, a Ranuccio Bianchi Bandinelli e a Walter Binni che mantenendo il solido impianto di editoria di cultura umanistica, punteranno sull’impegno civile e sull’espansione del settore scolastico. Dal 1946 trovò accoglienza «Il ponte » di Calamandrei, “sabotato”, sono le parole dello stesso Calamandrei, dalla Le Monnier per motivi politici, escono la Storia del movimento socialista di Leo Valiani e Educazione e autorità dell’Italia moderna di Lamberto Borghi. Nel campo pedagogico e scolastico La nuova Italia rafforza la presenza e diviene un importante laboratorio di idee e proposte di nuovi testi di insegnamento. Il rapporto tra scuola e società è vivificato dal dibattito di «Scuola e città» e dalla proposta di innovativi manuali scolastici: i manuali storici con Armando Saitta, aprono alla storia sociale, economica e culturale e con Brancati propongono per primi, accanto al commento storico, raccolte di documenti e testi. Collaboratori come Natalino Sapegno commentano la Commedia di Dante (pubblicato in 4 milioni di esemplari) e altri come Emma Castelnuovo introducono le nuove metodologie di insegnamento della matematica. Un’opera ininterrotta per oltre 40 anni, vengono pubblicate le opere complete del pedagogista americano John Dewey a partire da Democrazia e pedagogia nel 1949 e inoltre Tristano Codignola partecipa alla formulazione della nuova scuola media nel 1962. L’offerta scolastica e di strumenti didattici si moltiplicano ulteriormente e nascono a fianco della casa madre La nuova Italia bibliografica e La nuova Italia scientifica.

La morte di Tristano e il passaggio dell’azienda ai figli coincide negli anni ’80 con difficoltà congiunturali del mondo editoriale e il pacchetto azionario viene gradatamente ceduto, tra il 1996 e il 1998, al gruppo Rizzoli Corriere della Sera (RCS).

La RCS suddivide l’azienda in due distinte società:

La nuova Italia Editrice con il settore scolastico, dalle elementari alla medie superiori (umanistica, diritto, matematica, fisica, chimica), i classici di narrativa per la scuola con le collane "Il mondo narrato", "Leggere i classici della Grecia antica", "Leggere i classici della filosofia", "Pensatori antichi e moderni", Classici latini", "Classici italiani" e le riviste «Scuola e città», «Italiano e oltre», «Infanzia», che rimane nella sede originale di Scandicci a Firenze ed è inserita nella Società RCS Scuola;

La nuova Italia, diremmo varia, con le collane "Biblioteca di storia", "Biblioteca di cultura", "Pedagogia e educazione" e "Progettare la scuola" con sede a Milano, inserita nella Società RCS Libri - Divisione Università & Professioni.

Entrambe le società continuano a valorizzare il catalogo e a realizzare nuove proposte di manuali per la scuola, a fornire supporti per l’insegnamento, per le facoltà di Scienze della formazione e per la metodologia storica.

N° novità

30

N° collane in catalogo

4

Ambiti

narrativa;   altro; Manuali e testi per la scuola; Periodici scolastici

Bibliografia:

50 anni di attività editoriale, Venezia 1926 – Firenze 1976, Firenze, La nuova Italia, 1976; Simona Giusti, Una casa editrice negli anni del fascismo, La nuova Italia (1926-1943), Firenze, Olschki, 1983; Una casa editrice tra società, cultura  e scuola, La nuova Italia (1926-1986), a cura di A. Piccioni, Firenze, La nuova Italia, 1986; Storia dell’editoria nell’Italia contemporanea, a cura di GabrieleTuri, Firenze, Giunti, 1997; Nicola Tranfaglia, Albertina Vittoria, Storia degli editori italiani, Roma-Bari, Laterza, 2000.

Biografie:

su G. Maranini e i primi anni de La nuova Italia: E. Bossi, Un uomo libero, Cuneo, L'arciere, 1974; su Ernesto Codignola: Ernesto Codignola in 50 anni di battaglie educative, Firenze, La nuova Italia, 1967; Eugenio Garin, Intellettuali italiani del XX secolo, Roma, Editori riuniti, 1974; L'epistolario di Ernesto Codignola conservato presso il Centro di studi pedagogici "Ernesto e Anna Maria Codignola" di Firenze, Catalogo, a cura di R. Gori, Firenze, Giunta regionale toscana, La Nuova Italia, 1987

 

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Area Archivio

Ubicazione fondi

presso la sede legale e operativa  

 

Collocazione e attrezzature

 seminterrato; utilizzo misto; scaffalatura; armadi chiusi; impianto antincendio;

Stato di conservazione

Buono

Estremi cronologici fondi

dal 1926 al 2001

Note

I materiali documentari si trovano presso la sede operativa in locali appositi nel seminterrato disposti su scaffalature metalliche in faldoni e classificatori, in cassettiere metalliche a quattro cassetti e in armadi-scaffalature compact a 5 ripiani.

 

Documentazione editoriale

carteggi

carteggi con case editrici

dattiloscritti pubblicati

contratti

documentazione

rassegne

supporti informatici

dal 1930 al 2001

dal 1930 al 2001

1930 al 1998

dal 1926 al 2001

dal 1930 al 2001

dal 1930 al 1995

dal 1998 al 2001

Consistenza

657 metri lineari;  - Inoltre: Carteggio autori 27 cassettiere metalliche (18 storico, 9 recente), Carteggio Fornitori e Editori  19 cassettiere met. e 8 metri lineari, Rassegna stampa 3 Cassettiere met.; Controllo produzione e vendita 20 scaffalature compact; Elaboratore.

Modalità di archiviazione

 inventari;indici;database;

L'archivio ha ricevuto il vincolo della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana. Sono registrate le scritture sociali, la documentazione amministrativo contabile e il carteggio con l'ordinamento della vecchia sede di via Giacomini a Firenze, Nel vincolo viene rilevato lo stato di disordine e le perdite subite a causa dell'alluvione del 1966. Successivamente all'apposizione del vincolo in coincidenza con il trasferimento alla sede attuale (negli anni '80), i documenti sono stati restaurati e riordinati creando degli strumenti di ricerca topografici e di indicizzazione, permangono inevitabili lacune per il periodo 1926-1930, relativo al periodo di attività delle sedi veneziana e perugina e per le perdite causate dall'alluvione. L'archivio della Raffaello Giusti di Livorno acquisita negli anni '50 è andato perduto con l'alluvione del 1966. Nel 1998 dopo la cessione completa alla RCS Libri e la divisione della casa editrice in due società (La Nuova Italia Editrice della società RCS Scuola con sede a Scandicci - Firenze e La Nuova Italia della Società  Università & Professioni con Sede a Milano) alcune serie archivistiche sono state smembrate e i materiali relativi alla varia sono stati portati nella sede milanese della RCS Libri. In particolare sono stati estratti dall'archivio generale i contratti e i carteggi con le case editrici sulla cessione e l'acquisto di diritti relativi all'attività editoriale della varia. Il materiale documentario è organizzato per serie cronologiche con appositi strumenti di ricerca e ordinamento. I carteggi con gli autori sono organizzati in fascicoli ordinati per ordine alfabetico di autore e suddivisi in due serie la prima storica (1930-1970) e la seconda recente (1971-1998) conservati in cassettiere metalliche a 4 cassetti; il carteggio con le case editrici straniere è organizzato in fascicoli intestati alle case editrici; I carteggi con gli editori italiani, i tipografi e i fornitori sono organizzati in per cartelline o fascicoli intestate al nome dell'azienda; I dattiloscritti o i manoscritti originali sono conservati solo in alcuni casi per la particolare rilevanza dell'autore o per i particolari rapporti che questi intratteneva con l'azienda; I contratti sono conservati in serie alfabetica per autore; le recensioni e la rassegna stampa sono conservate fino al 1995, successivamente l'incarico è svolto dall'uffcio stampa della RCS Libri di Milano; gli impianti sono conservati preso le tipografie; i formati informatizzati delle pubblicazioni recenti sono conservati salvati su CD-Rom e presso le tipografie. Tutta l'attività dal 1998 è stata informatizzata con rete intranet interna, la produzione è stata sottoposta a una riorganizzazione secondo le indicazioni del processo di qualità ricevendo la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001. Il processo di qualità prevede l'assegnazione di un identificativo di processo, l'archiviazione automatica di tutte le transazioni informative e la documentazione delle fasi di lavorazione delle pubblicazioni: dai primi contatti, alla realizzazione del prodotto, alla commercializzazione. Il sistema è realizzato con una unica banca dati dove confluisce tutto il flusso informativo, per ogni prodotto editoriale viene assegnato un codice che viene riportato poi su tutti i documenti prodotti o ricevuti. Il sistema crea poi banche dati e indici per Autori, Fornitori, Distributori, Librai e un "faldone virtuale" nel quale viene riunita tutta la documentazione concernente la singola pubblicazione. Al sistema di registrazione e salvataggio dati si affianca un programma di monitoraggio e ricerca che fornisce il controllo completo di processo, le rilevazioni e le indicazioni statistiche e offre la possibilità di consultare in linea interna la documentazione completa prodotta dalla casa editrice. Il sistema di elaborazione compie il salvataggio automatico dei dati, a questo si aggiungono i salvataggi periodici delle basi dati generali e parziali. Il processo di informatizzazione di qualità (Iso 9001) ha riunito e sostituito le attività di protocollo e indicizzazione dell'archivio, con lo sviluppo della documentazione elettronica e della certificazione della stessa con la diffusione della firma elettronica l'azienda punta alla sostituzione totale del cartaceo. Attualmente convive, per tutte le documentazioni a valore legale, la produzione dei documenti cartacei che vanno ad alimentare l'archivio.

 

 

Documentazione amministrativa e commerciale

documentazione amministrativa

documentazione commerciale

libri contabili

dal 1930 al 2001

dal 1930 al 2001

dal 1927 al 2001

Note sezione amministrativa

La documentazione amministrativa è conservata a norma di legge. In archivio è suddivisa in tre serie principali: Fatture, Editori, Fornitori. I libri dei soci sono presenti dal dicembre 1930, i libri delle adunanze e delle assemble e degli azionisti dal marzo 1927, i libri delle adunanze del consiglio di amministrazione dal marzo 1941. I libri del Collegio sindacale dal marzo 1937.

Scarti

documentazione amministrativa;  dattiloscritti; bozze; materiale di produzione;  

I documenti amministrativi sono scartati trascorsi i termini di legge. I dattiloscritti (in alcuni casi), le bozze e i materiali di produzione vengono scartati 2-3 anni dopo la pubblicazione. I dattiloscritti non pubblicati vengono restituiti.

Archivio sezioni separate

archivio corrente;archivio di deposito;

L'archivio è suddiviso in tre grandi sezioni: l'archivio storico della corrispondenza, dalla fondazione agli anni '70; l'archivio corrente cartaceo dagli anni '70 ad oggi; l'archivio elettronico dal 1998 ad oggi. La documentazione corrrente cartacea affluisce all'archivio una volta esaurito il processo produttivo.

 

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Area Biblioteca

Ubicazione fondi

presso la sede legale e operativa   

 

Collocazione e

attrezzature

  utilizzo misto; scaffalatura;

Note

La Biblioteca storica è conservata in appositi locali nella sede operativa dell'azienda al primo piano in armadi metallici con ante a vetro e scaffalature metalliche aperte per un totale di 210 metri lineari.

Stato di conservazione

Ottimo

Biblioteca storica

La Biblioteca storica conserva una copia di tutte le pubblicazioni realizzate dalla casa editrice dal 1930, dopo il suo trasferimento a Firenze, ordinati per collana e in ottimo stato di conservazione, non sono presenti i periodici. La produzione editoriale è conservata in parte anche presso il Centro di studi pedagogici Ernesto e Anna Maria Codignola (presso il Centro studi Le Corbinaie, via A. Pacinotti, Scandicci) per gli anni dal 1960 ad oggi e viene alimentata dalla casa editrice con le nuove edizioni di pedagogia e didattica. La biblioteca personale di Ernesto Codignola (1885-1965) di circa 14.000 volumi si trova invece presso la Scuola normale superiore di Pisa. La produzione periodica è conservata, in parte, nell'Emeroteca personale di Tristano Codignola in deposito nei magazzini della casa editrice al piano seminterrato. Dal 1982 l'azienda oltre le copie d'obbligo deposita una copia di tutte le pubblicazioni alla Biblioteca civica Martini del Comune di Scandicci piazza Matteotti 31 - Scandicci.

volumi

10500 volumi dal 1930 al 2001

Catalogo storico

50 anni di attività editoriale, Venezia 1926 – Firenze 1976, Firenze, La nuova Italia, 1976

Cataloghi e listini

Ogni anno vengono pubblicati cataloghi e opuscoli promozionali per i diversi ordini di scuola e per le collane di testi e letture.

Altri fondi

Emeroteca di Tristano Codignola di proprietà della Famiglia Codignola in deposito presso la Casa editrice. Riviste e periodici nazionali e internazionali dal 1947 alla fine degli anni '70. La raccolta è in parte disposta su scaffalature metalliche aperte in parte in scatoloni di cartone, è collocata nel magazzino editoriale al piano seminterrato della sede operativa. In mancanza di un catalogo/inventario completo si è rilevata l'occupazione fisica della raccolta: 396 metri lineari di scaffalature e 92 scatoloni.

 

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Area Accesso

Accesso

archivio; biblioteca;

Descrizione delle modalità

Accesso riservato a studiosi su appuntamento.

 

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Area Gruppo

Gruppo

  RCS Rizzoli Corriere della Sera - Società RCS Libri - RCS Scuola spa

Altri marchi

 Adelphi - La Nuova Italia;

Oxford University Press - La Nuova Italia Editrice;

 

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Scheda a cura di:

Luca Brogioni

 

 

 

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Presentazione

Nota tecnica

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