Sansoni per la scuola - (MI)

 

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Sede Legale

via Mecenate 91 20138 - Milano

tel. 02/50951 

Sede operativa

via Codignola 20  - Scandicci (Firenze)

tel. 055/7590102/50951

Sito Internet

www.rcs.it - www.adozioniaie.it

e-mail

 -

Fondazione

10/09/1873

Storia

Giulio Cesare Sansoni (1837-1885) appaltatore dell'Esattoria comunale, era un assiduo frequentatore dei salotti letterari fiorentini e vi conobbe numerosi giovani autori e studiosi. Attirato dal mondo dell'editoria, con a disposizione alcuni capitali, insieme all'amico tipografo Giovanni Carnesecchi, si offrì di pubblicare un'opera educativa di Guido Falorsi,  Guardare e pensare, studi dal vero, libro di lettura e di premio. È il 1873 e la pubblicazione uscì con la semplice responsabilità "a spese di alcuni amici", come un successivo libretto. Nel 1874 comparirà il marchio editoriale "G. C. Sansoni Editore" destinato a diventare famoso. Giulio Cesare Sansoni avviò l'attività con la chiara intenzione di inseririsi nel mercato dell'editoria scolastica e al contempo svolge un lavoro di ricerca e presentazione della cultura italiana con finalità quasi istituzionali. La casa editrice Sansoni iniziò l'attività editoriale in anni difficili per il mondo della stampa e dell'editoria fiorentina, attingendo al grande serbatoio degli Istituti culturali cittadini che si erano rinnovati e attrezzati per svolgere un ruolo di guida culturale nazionale.

Sansoni pubblicò i lavori epressione della cultura fiorentina dell'Istituto di studi superiori e di perfezionamento, degli archivisti e dei bibliotecari delle istituzioni statali e delle antiche Accademie a partire dalla Crusca. 

Tra gli autori e i curatori, con i quali Giulio Cesare Sansoni ebbe un rapporto intellettuale e allo stesso tempo amichevole, assunse una figura di rilievo il professore Arturo Bartoli docente di letteratura italiana all' Istituto di studi superiori esponente della scuola storica di positivismo filologico, al quale si deve la ricostruzione storica filogica di numerosi testi della letteratura italiana delle origini e dei grandi secoli e saggi approfonditi. I suoi studi e il lavori dei numerosi allievi riforniscono le collane editoriali Sansoni.  Ricordiamo anche Cesare Guasti, linguista, dell'Accademia della Crusca e Gaetano Milanesi, archivista, che curò le Vite di Vasari nel 1876, il primo grande successo editoriale per la cui realizzazione il tipografo Carnesecchi aveva acquistato una modernissima macchina da stampa Koenig & Bauer.

La Sansoni mise così in catalogo numerose opere per la scuola e gli studi, riuscendo a penetrare, grazie anche alle vaste conoscenze del suo titolare, nella ristretta cerchia delle adozioni.

Passano dieci anni: l'attività era già ben avviata, ma Giulio Cesare Sansoni ebbe seri problemi nella gestione dell'Esattoria comunale e fu costretto a lasciare la città per le polemiche che lo circondano. Nel 1883 si trasferì a Roma dove aprì una libreria e continuò a seguire l'attività editoriale affidata all'amico e parente Guido Biagi. Due anni, dopo nel 1885, Giulio Cesare Sansoni morì prematuramente lasciando la vedova Albertina Piroli e il figlio Antonio di appena un anno.

Albertina Piroli si affidò al cognato Guido Biagi (1855-1925), bibliotecario della Marucelliana, fondatore della «Rivista delle biblioteche», conferenziere e divulgatore di studi, dalle vaste conoscenze e amicizie con studiosi e letterati, a Giorgio Ceccherini per l'amministrazione e a Cesare Casalini (marito della vedova del tipografo Carnesecchi e nuovo direttore della Tipografia) la stampa.

Giudo Biagi prosegì l'attività ed aprì nuove collane; nel 1887 la "Collezione di classici greci ad uso delle scuole" direta da Girolamo Vitelli e Pietro Cavazza, nel 1889 la "Biblioteca scolastica di classici italiani secondo i programmi ufficiali" diretta da Giosuè Carducci di grande diffusione e successo. L'anno successivo iniziò le edizioni scientifiche con i manuali di Zoologia di Guelfo Cavagna e Botanica di Poli e Tafani, e infine aprì la "Biblioteca critica della letteratura italiana"  con il prof. Francesco Torracca, che pubblicò anche un fortunato Manuale di letteratura italiana.

Nel 1901 prese l’avvio la collana  "Biblioteca storica del Rinascimento" diretta da prof. Paolo Luiso a cui succedette nella seconda metà del novecento Eugenio Garin.

Impossibilitati a citare i tanti autori che segnarono l’affermazione dell’azienda, vogliamo ricordare ancora i professori Alessandro D'Ancona, Pio Rajna e Pasquale Villari accumunati da un rigoroso impegno metodologico.

La Sansoni si presentò nel ‘900 con solido impianto, la cultura bibliografica unita al positivismo classificatorio aveva portato alla ploriferazione delle collane nelle quali vengono presentate razionalmente le opere sui diversi temi e le diverse tipologie di lettori: la "Biblioteca critica della letteratura italiana"; la "Biblioteca di bibliografia e paleografia"; la "Biblioteca di carteggi, diarii, memorie, …"; la "Biblioteca scolastica dei classici italiani"; "I classici latini nuovamente tradotti e illustrati"; la "Collezione di classici greci ad uso delle scuole"; la "Collezione di classici latini ad uso delle scuole"; la "Lectura Dantis"; la "Nuova collezione dei classici latini con note ad uso delle scuole"; le "Opere di storia e di letteratura italiana"; la "Piccola biblioteca italiana"; la "Piccola biblioteca per le scuole elementari"; la "Raccolta di opere inedite o rare di ogni secolo delle letteratura italiana"; la "Raccolta educativa"; la "Raccolta letteraria"; gli "Studi di legislazione scolastica comparata".

Il giovane Antonio Sansoni entrò nella gestione della casa editrice nel secondo decennio del novecento, sotto la guida dello zio Guido Biagi, ma perse la vita nella  prima guerra mondiale.

La casa editrice passò in eredità ai cugini Ugo e Guido Zaccherelli che la trasformano in  società anonima, la "Società editrice Sansoni" con al partecipazione dell'editore Enrico Bemporad (275 azioni su 700) nominato Presidente, del tipografo Mario Calò dell'Arte della Stampa (100 azioni) nominato Direttore e Amministratore delegato e del libraio Lattes di Torino. La nuova gestione consolidò l’impegno nel campo scolastico e diede avvio alla “Biblioteca sansoniana straniera” che propose classici senza aprirsi al romanzo contemporaneo.

Nel 1925 si dimise Enrico Bemporad e i fratelli Zaccherelli ripresero la maggioranza insieme a Mario Calò e a suo fratello il pedagogista Giovanni Calò. La crisi degli anni ’30 unita ai dissidi tra i soci sulla gestione portarono all’uscita dei fratelli Zaccherelli e all’acquisto della maggioranza azionaria da parte di Giovanni Gentile, Armando  Paoletti e Vito Benedetto Orzalesi. Il nuovo consiglio di amministrazione nominò Giovanni Gentile Presidente e Armando Paoletti Amministratore delegato.

Tra gli anni tra il 1935 e 1937 Giovanni Gentile che era contemporaneamente presente nelle case editrici Bemporad e Le Monnier e nella tipografia Arte della stampa vendette o scambiò i pacchetti azionari con i soci Paoletti e Orzalesi e acquisì le ultime azioni di Guido Zaccherelli fino al completo controllo della Sansoni. Il capitale azionario venne quindi suddiviso all'interno della famiglia Gentile con l'ingresso dei figli Federico e Fortunato.

Con l’ingresso di Gentile, la Sansoni riprese lo sviluppo rivitalizzando il settore scolastico e le collane portanti, avviando tra le altre la “Biblioteca dei classici latini e greci” diretta da G. Pasquali e la “Collana scolastica di testi filosofici” diretta dallo stesso Gentile e iniziando collaborazioni con Istituti di cultura e Università per la pubblicazione di studi e testi per reperire sovvenzioni che rendessero meno rischiosa l’impresa editoriale. Il sostegno del regime si concretizzò con la commissione delle edizioni nazionali di Manzoni, Petrarca, Tommaseo e nelle pubblicazioni dell’Istituto nazionale fascista di cultura. Fondamentali furono i contributi che l’azienda diede nel campo storico e filosofico con l’avvio di numerose collane come la "Biblioteca storica Sansoni" diretta da Federico Chabod, la "Biblioteca italiana" e la "Civiltà europea" per la quale uscirono la Storia della letteratura inglese di M. Praz e la Storia del medioevo di G. Volpe, mentre Federico Gentile diresse una innovativa collana di  "Letteratura contemporanea".

La compromissione con il regime fascista pesò sulla Sansoni che al passaggio della guerra (1944) fu messa sotto gestione commissariale escludendo gli eredi Gentile dall'azienda.

Nel 1945 il governo Parri revocò il commissariamento e Federico Gentile tornò alla direzione.

La storia della Sansoni continuò nel secondo dopoguerra con la prosecuzione e il rinnovamento dell'ampia l'offerta culturale, le collane vennero ampliate fino a raggiungere il numero di 28 e  iniziò una proficua attività nel settore enciclopedico. Negli anni ’60 la fedeltà della linea editoriale all’editoria di cultura non fu rinnovata da contatti e apporti  nuovi con gli studiosi emergenti che si rivolgevano così ad altre case editrici e con l’apertura a tematiche di attualità che rappresentavano ora la maggior produzione saggistica. 

Dalla fine degli anni settanta la casa editrice entrò in una crisi irrimediabile che condusse, nonostante gli sforzi, al regime di amministrazione controllata con sentenza del Tribunale di Firenze del 28 giugno 1976 e alla liquidazione l’anno successivo.

La famiglia Gentile proseguì l'attività editoriale-libraria con la casa editrice Le Lettere e la commissionaria libraria LiCoSa.

Il marchio venne venduto e acquisito dal Gruppo editoriale RCS che la trasformò nel decennio successivo in due branche separate inserite nella Società RCS Libri: la “Sansoni” con sede a Milano  integrata nella divisione Università e professioni e la “Sansoni per la scuola” con sede a Scandicci - Firenze (ospitata nel palazzo della Nuova Italia Editrice) inserita nel settore RCS Scuola.

La “Sansoni per la scuola” propone un’ampia scelta di manuali e testi per le scuole superiori in particolare in campo umanistico; dall’intramontabile “Collana di classici greci e latini” a storia, filosofia, lingue, matematica. Citiamo per tutti la Storia dell’arte italiana di Giulio Carlo Argan aggiornata con strumenti didattici su CD-Rom.Giulio Cesare Sansoni (1837-1885) appaltatore dell'Esattoria comunale, era un assiduo frequentatore dei salotti letterari fiorentini e vi conobbe numerosi giovani autori e studiosi. Attirato dal mondo dell'editoria, con a disposizione alcuni capitali, insieme all'amico tipografo Giovanni Carnesecchi, si offrì di pubblicare un'opera educativa di Guido Falorsi,  Guardare e pensare, studi dal vero, libro di lettura e di premio. È il 1873 e la pubblicazione uscì con la semplice responsabilità "a spese di alcuni amici", come un successivo libretto. Nel 1874 comparirà il marchio editoriale "G. C. Sansoni Editore" destinato a diventare famoso. Giulio Cesare Sansoni avviò l'attività con la chiara intenzione di inseririsi nel mercato dell'editoria scolastica e al contempo svolge un lavoro di ricerca e presentazione della cultura italiana con finalità quasi istituzionali. La casa editrice Sansoni iniziò l'attività editoriale in anni difficili per il mondo della stampa e dell'editoria fiorentina, attingendo al grande serbatoio degli Istituti culturali cittadini che si erano rinnovati e attrezzati per svolgere un ruolo di guida culturale nazionale.

Sansoni pubblicò i lavori epressione della cultura fiorentina dell'Istituto di studi superiori e di perfezionamento, degli archivisti e dei bibliotecari delle istituzioni statali e delle antiche Accademie a partire dalla Crusca. 

Tra gli autori e i curatori, con i quali Giulio Cesare Sansoni ebbe un rapporto intellettuale e allo stesso tempo amichevole, assunse una figura di rilievo il professore Arturo Bartoli docente di letteratura italiana all' Istituto di studi superiori esponente della scuola storica di positivismo filologico, al quale si deve la ricostruzione storica filogica di numerosi testi della letteratura italiana delle origini e dei grandi secoli e saggi approfonditi. I suoi studi e il lavori dei numerosi allievi riforniscono le collane editoriali Sansoni.  Ricordiamo anche Cesare Guasti, linguista, dell'Accademia della Crusca e Gaetano Milanesi, archivista, che curò le Vite di Vasari nel 1876, il primo grande successo editoriale per la cui realizzazione il tipografo Carnesecchi aveva acquistato una modernissima macchina da stampa Koenig & Bauer.

La Sansoni mise così in catalogo numerose opere per la scuola e gli studi, riuscendo a penetrare, grazie anche alle vaste conoscenze del suo titolare, nella ristretta cerchia delle adozioni.

Passano dieci anni: l'attività era già ben avviata, ma Giulio Cesare Sansoni ebbe seri problemi nella gestione dell'Esattoria comunale e fu costretto a lasciare la città per le polemiche che lo circondano. Nel 1883 si trasferì a Roma dove aprì una libreria e continuò a seguire l'attività editoriale affidata all'amico e parente Guido Biagi. Due anni, dopo nel 1885, Giulio Cesare Sansoni morì prematuramente lasciando la vedova Albertina Piroli e il figlio Antonio di appena un anno.

Albertina Piroli si affidò al cognato Guido Biagi (1855-1925), bibliotecario della Marucelliana, fondatore della «Rivista delle biblioteche», conferenziere e divulgatore di studi, dalle vaste conoscenze e amicizie con studiosi e letterati, a Giorgio Ceccherini per l'amministrazione e a Cesare Casalini (marito della vedova del tipografo Carnesecchi e nuovo direttore della Tipografia) la stampa.

Giudo Biagi prosegì l'attività ed aprì nuove collane; nel 1887 la "Collezione di classici greci ad uso delle scuole" direta da Girolamo Vitelli e Pietro Cavazza, nel 1889 la "Biblioteca scolastica di classici italiani secondo i programmi ufficiali" diretta da Giosuè Carducci di grande diffusione e successo. L'anno successivo iniziò le edizioni scientifiche con i manuali di Zoologia di Guelfo Cavagna e Botanica di Poli e Tafani, e infine aprì la "Biblioteca critica della letteratura italiana"  con il prof. Francesco Torracca, che pubblicò anche un fortunato Manuale di letteratura italiana.

Nel 1901 prese l’avvio la collana  "Biblioteca storica del Rinascimento" diretta da prof. Paolo Luiso a cui succedette nella seconda metà del novecento Eugenio Garin.

Impossibilitati a citare i tanti autori che segnarono l’affermazione dell’azienda, vogliamo ricordare ancora i professori Alessandro D'Ancona, Pio Rajna e Pasquale Villari accumunati da un rigoroso impegno metodologico.

La Sansoni si presentò nel ‘900 con solido impianto, la cultura bibliografica unita al positivismo classificatorio aveva portato alla ploriferazione delle collane nelle quali vengono presentate razionalmente le opere sui diversi temi e le diverse tipologie di lettori: la "Biblioteca critica della letteratura italiana"; la "Biblioteca di bibliografia e paleografia"; la "Biblioteca di carteggi, diarii, memorie, …"; la "Biblioteca scolastica dei classici italiani"; "I classici latini nuovamente tradotti e illustrati"; la "Collezione di classici greci ad uso delle scuole"; la "Collezione di classici latini ad uso delle scuole"; la "Lectura Dantis"; la "Nuova collezione dei classici latini con note ad uso delle scuole"; le "Opere di storia e di letteratura italiana"; la "Piccola biblioteca italiana"; la "Piccola biblioteca per le scuole elementari"; la "Raccolta di opere inedite o rare di ogni secolo delle letteratura italiana"; la "Raccolta educativa"; la "Raccolta letteraria"; gli "Studi di legislazione scolastica comparata".

Il giovane Antonio Sansoni entrò nella gestione della casa editrice nel secondo decennio del novecento, sotto la guida dello zio Guido Biagi, ma perse la vita nella  prima guerra mondiale.

La casa editrice passò in eredità ai cugini Ugo e Guido Zaccherelli che la trasformano in  società anonima, la "Società editrice Sansoni" con al partecipazione dell'editore Enrico Bemporad (275 azioni su 700) nominato Presidente, del tipografo Mario Calò dell'Arte della Stampa (100 azioni) nominato Direttore e Amministratore delegato e del libraio Lattes di Torino. La nuova gestione consolidò l’impegno nel campo scolastico e diede avvio alla “Biblioteca sansoniana straniera” che propose classici senza aprirsi al romanzo contemporaneo.

Nel 1925 si dimise Enrico Bemporad e i fratelli Zaccherelli ripresero la maggioranza insieme a Mario Calò e a suo fratello il pedagogista Giovanni Calò. La crisi degli anni ’30 unita ai dissidi tra i soci sulla gestione portarono all’uscita dei fratelli Zaccherelli e all’acquisto della maggioranza azionaria da parte di Giovanni Gentile, Armando  Paoletti e Vito Benedetto Orzalesi. Il nuovo consiglio di amministrazione nominò Giovanni Gentile Presidente e Armando Paoletti Amministratore delegato.

Tra gli anni tra il 1935 e 1937 Giovanni Gentile che era contemporaneamente presente nelle case editrici Bemporad e Le Monnier e nella tipografia Arte della stampa vendette o scambiò i pacchetti azionari con i soci Paoletti e Orzalesi e acquisì le ultime azioni di Guido Zaccherelli fino al completo controllo della Sansoni. Il capitale azionario venne quindi suddiviso all'interno della famiglia Gentile con l'ingresso dei figli Federico e Fortunato.

Con l’ingresso di Gentile, la Sansoni riprese lo sviluppo rivitalizzando il settore scolastico e le collane portanti, avviando tra le altre la “Biblioteca dei classici latini e greci” diretta da G. Pasquali e la “Collana scolastica di testi filosofici” diretta dallo stesso Gentile e iniziando collaborazioni con Istituti di cultura e Università per la pubblicazione di studi e testi per reperire sovvenzioni che rendessero meno rischiosa l’impresa editoriale. Il sostegno del regime si concretizzò con la commissione delle edizioni nazionali di Manzoni, Petrarca, Tommaseo e nelle pubblicazioni dell’Istituto nazionale fascista di cultura. Fondamentali furono i contributi che l’azienda diede nel campo storico e filosofico con l’avvio di numerose collane come la "Biblioteca storica Sansoni" diretta da Federico Chabod, la "Biblioteca italiana" e la "Civiltà europea" per la quale uscirono la Storia della letteratura inglese di M. Praz e la Storia del medioevo di G. Volpe, mentre Federico Gentile diresse una innovativa collana di  "Letteratura contemporanea".

La compromissione con il regime fascista pesò sulla Sansoni che al passaggio della guerra (1944) fu messa sotto gestione commissariale escludendo gli eredi Gentile dall'azienda.

Nel 1945 il governo Parri revocò il commissariamento e Federico Gentile tornò alla direzione.

La storia della Sansoni continuò nel secondo dopoguerra con la prosecuzione e il rinnovamento dell'ampia l'offerta culturale, le collane vennero ampliate fino a raggiungere il numero di 28 e  iniziò una proficua attività nel settore enciclopedico. Negli anni ’60 la fedeltà della linea editoriale all’editoria di cultura non fu rinnovata da contatti e apporti  nuovi con gli studiosi emergenti che si rivolgevano così ad altre case editrici e con l’apertura a tematiche di attualità che rappresentavano ora la maggior produzione saggistica. 

Dalla fine degli anni settanta la casa editrice entrò in una crisi irrimediabile che condusse, nonostante gli sforzi, al regime di amministrazione controllata con sentenza del Tribunale di Firenze del 28 giugno 1976 e alla liquidazione l’anno successivo.

La famiglia Gentile proseguì l'attività editoriale-libraria con la casa editrice Le Lettere e la commissionaria libraria LiCoSa.

Il marchio venne venduto e acquisito dal Gruppo editoriale RCS che la trasformò nel decennio successivo in due branche separate inserite nella Società RCS Libri: la “Sansoni” con sede a Milano  integrata nella divisione Università e professioni e la “Sansoni per la scuola” con sede a Scandicci - Firenze (ospitata nel palazzo della Nuova Italia Editrice) inserita nel settore RCS Scuola.

La “Sansoni per la scuola” propone un’ampia scelta di manuali e testi per le scuole superiori in particolare in campo umanistico; dall’intramontabile “Collana di classici greci e latini” a storia, filosofia, lingue, matematica. Citiamo per tutti la Storia dell’arte italiana di Giulio Carlo Argan aggiornata con strumenti didattici su CD-Rom.Giulio Cesare Sansoni (1837-1885) appaltatore dell'Esattoria comunale, era un assiduo frequentatore dei salotti letterari fiorentini e vi conobbe numerosi giovani autori e studiosi. Attirato dal mondo dell'editoria, con a disposizione alcuni capitali, insieme all'amico tipografo Giovanni Carnesecchi, si offrì di pubblicare un'opera educativa di Guido Falorsi,  Guardare e pensare, studi dal vero, libro di lettura e di premio. È il 1873 e la pubblicazione uscì con la semplice responsabilità "a spese di alcuni amici", come un successivo libretto. Nel 1874 comparirà il marchio editoriale "G. C. Sansoni Editore" destinato a diventare famoso. Giulio Cesare Sansoni avviò l'attività con la chiara intenzione di inseririsi nel mercato dell'editoria scolastica e al contempo svolge un lavoro di ricerca e presentazione della cultura italiana con finalità quasi istituzionali. La casa editrice Sansoni iniziò l'attività editoriale in anni difficili per il mondo della stampa e dell'editoria fiorentina, attingendo al grande serbatoio degli Istituti culturali cittadini che si erano rinnovati e attrezzati per svolgere un ruolo di guida culturale nazionale.

Sansoni pubblicò i lavori epressione della cultura fiorentina dell'Istituto di studi superiori e di perfezionamento, degli archivisti e dei bibliotecari delle istituzioni statali e delle antiche Accademie a partire dalla Crusca. 

Tra gli autori e i curatori, con i quali Giulio Cesare Sansoni ebbe un rapporto intellettuale e allo stesso tempo amichevole, assunse una figura di rilievo il professore Arturo Bartoli docente di letteratura italiana all' Istituto di studi superiori esponente della scuola storica di positivismo filologico, al quale si deve la ricostruzione storica filogica di numerosi testi della letteratura italiana delle origini e dei grandi secoli e saggi approfonditi. I suoi studi e il lavori dei numerosi allievi riforniscono le collane editoriali Sansoni.  Ricordiamo anche Cesare Guasti, linguista, dell'Accademia della Crusca e Gaetano Milanesi, archivista, che curò le Vite di Vasari nel 1876, il primo grande successo editoriale per la cui realizzazione il tipografo Carnesecchi aveva acquistato una modernissima macchina da stampa Koenig & Bauer.

La Sansoni mise così in catalogo numerose opere per la scuola e gli studi, riuscendo a penetrare, grazie anche alle vaste conoscenze del suo titolare, nella ristretta cerchia delle adozioni.

Passano dieci anni: l'attività era già ben avviata, ma Giulio Cesare Sansoni ebbe seri problemi nella gestione dell'Esattoria comunale e fu costretto a lasciare la città per le polemiche che lo circondano. Nel 1883 si trasferì a Roma dove aprì una libreria e continuò a seguire l'attività editoriale affidata all'amico e parente Guido Biagi. Due anni, dopo nel 1885, Giulio Cesare Sansoni morì prematuramente lasciando la vedova Albertina Piroli e il figlio Antonio di appena un anno.

Albertina Piroli si affidò al cognato Guido Biagi (1855-1925), bibliotecario della Marucelliana, fondatore della «Rivista delle biblioteche», conferenziere e divulgatore di studi, dalle vaste conoscenze e amicizie con studiosi e letterati, a Giorgio Ceccherini per l'amministrazione e a Cesare Casalini (marito della vedova del tipografo Carnesecchi e nuovo direttore della Tipografia) la stampa.

Giudo Biagi prosegì l'attività ed aprì nuove collane; nel 1887 la "Collezione di classici greci ad uso delle scuole" direta da Girolamo Vitelli e Pietro Cavazza, nel 1889 la "Biblioteca scolastica di classici italiani secondo i programmi ufficiali" diretta da Giosuè Carducci di grande diffusione e successo. L'anno successivo iniziò le edizioni scientifiche con i manuali di Zoologia di Guelfo Cavagna e Botanica di Poli e Tafani, e infine aprì la "Biblioteca critica della letteratura italiana"  con il prof. Francesco Torracca, che pubblicò anche un fortunato Manuale di letteratura italiana.

Nel 1901 prese l’avvio la collana  "Biblioteca storica del Rinascimento" diretta da prof. Paolo Luiso a cui succedette nella seconda metà del novecento Eugenio Garin.

Impossibilitati a citare i tanti autori che segnarono l’affermazione dell’azienda, vogliamo ricordare ancora i professori Alessandro D'Ancona, Pio Rajna e Pasquale Villari accumunati da un rigoroso impegno metodologico.

La Sansoni si presentò nel ‘900 con solido impianto, la cultura bibliografica unita al positivismo classificatorio aveva portato alla ploriferazione delle collane nelle quali vengono presentate razionalmente le opere sui diversi temi e le diverse tipologie di lettori: la "Biblioteca critica della letteratura italiana"; la "Biblioteca di bibliografia e paleografia"; la "Biblioteca di carteggi, diarii, memorie, …"; la "Biblioteca scolastica dei classici italiani"; "I classici latini nuovamente tradotti e illustrati"; la "Collezione di classici greci ad uso delle scuole"; la "Collezione di classici latini ad uso delle scuole"; la "Lectura Dantis"; la "Nuova collezione dei classici latini con note ad uso delle scuole"; le "Opere di storia e di letteratura italiana"; la "Piccola biblioteca italiana"; la "Piccola biblioteca per le scuole elementari"; la "Raccolta di opere inedite o rare di ogni secolo delle letteratura italiana"; la "Raccolta educativa"; la "Raccolta letteraria"; gli "Studi di legislazione scolastica comparata".

Il giovane Antonio Sansoni entrò nella gestione della casa editrice nel secondo decennio del novecento, sotto la guida dello zio Guido Biagi, ma perse la vita nella  prima guerra mondiale.

La casa editrice passò in eredità ai cugini Ugo e Guido Zaccherelli che la trasformano in  società anonima, la "Società editrice Sansoni" con al partecipazione dell'editore Enrico Bemporad (275 azioni su 700) nominato Presidente, del tipografo Mario Calò dell'Arte della Stampa (100 azioni) nominato Direttore e Amministratore delegato e del libraio Lattes di Torino. La nuova gestione consolidò l’impegno nel campo scolastico e diede avvio alla “Biblioteca sansoniana straniera” che propose classici senza aprirsi al romanzo contemporaneo.

Nel 1925 si dimise Enrico Bemporad e i fratelli Zaccherelli ripresero la maggioranza insieme a Mario Calò e a suo fratello il pedagogista Giovanni Calò. La crisi degli anni ’30 unita ai dissidi tra i soci sulla gestione portarono all’uscita dei fratelli Zaccherelli e all’acquisto della maggioranza azionaria da parte di Giovanni Gentile, Armando  Paoletti e Vito Benedetto Orzalesi. Il nuovo consiglio di amministrazione nominò Giovanni Gentile Presidente e Armando Paoletti Amministratore delegato.

Tra gli anni tra il 1935 e 1937 Giovanni Gentile che era contemporaneamente presente nelle case editrici Bemporad e Le Monnier e nella tipografia Arte della stampa vendette o scambiò i pacchetti azionari con i soci Paoletti e Orzalesi e acquisì le ultime azioni di Guido Zaccherelli fino al completo controllo della Sansoni. Il capitale azionario venne quindi suddiviso all'interno della famiglia Gentile con l'ingresso dei figli Federico e Fortunato.

Con l’ingresso di Gentile, la Sansoni riprese lo sviluppo rivitalizzando il settore scolastico e le collane portanti, avviando tra le altre la “Biblioteca dei classici latini e greci” diretta da G. Pasquali e la “Collana scolastica di testi filosofici” diretta dallo stesso Gentile e iniziando collaborazioni con Istituti di cultura e Università per la pubblicazione di studi e testi per reperire sovvenzioni che rendessero meno rischiosa l’impresa editoriale. Il sostegno del regime si concretizzò con la commissione delle edizioni nazionali di Manzoni, Petrarca, Tommaseo e nelle pubblicazioni dell’Istituto nazionale fascista di cultura. Fondamentali furono i contributi che l’azienda diede nel campo storico e filosofico con l’avvio di numerose collane come la "Biblioteca storica Sansoni" diretta da Federico Chabod, la "Biblioteca italiana" e la "Civiltà europea" per la quale uscirono la Storia della letteratura inglese di M. Praz e la Storia del medioevo di G. Volpe, mentre Federico Gentile diresse una innovativa collana di  "Letteratura contemporanea".

La compromissione con il regime fascista pesò sulla Sansoni che al passaggio della guerra (1944) fu messa sotto gestione commissariale escludendo gli eredi Gentile dall'azienda.

Nel 1945 il governo Parri revocò il commissariamento e Federico Gentile tornò alla direzione.

La storia della Sansoni continuò nel secondo dopoguerra con la prosecuzione e il rinnovamento dell'ampia l'offerta culturale, le collane vennero ampliate fino a raggiungere il numero di 28 e  iniziò una proficua attività nel settore enciclopedico. Negli anni ’60 la fedeltà della linea editoriale all’editoria di cultura non fu rinnovata da contatti e apporti  nuovi con gli studiosi emergenti che si rivolgevano così ad altre case editrici e con l’apertura a tematiche di attualità che rappresentavano ora la maggior produzione saggistica. 

Dalla fine degli anni settanta la casa editrice entrò in una crisi irrimediabile che condusse, nonostante gli sforzi, al regime di amministrazione controllata con sentenza del Tribunale di Firenze del 28 giugno 1976 e alla liquidazione l’anno successivo.

La famiglia Gentile proseguì l'attività editoriale-libraria con la casa editrice Le Lettere e la commissionaria libraria LiCoSa.

Il marchio venne venduto e acquisito dal Gruppo editoriale RCS che la trasformò nel decennio successivo in due branche separate inserite nella Società RCS Libri: la “Sansoni” con sede a Milano  integrata nella divisione Università e professioni e la “Sansoni per la scuola” con sede a Scandicci - Firenze (ospitata nel palazzo della Nuova Italia Editrice) inserita nel settore RCS Scuola.

La “Sansoni per la scuola” propone un’ampia scelta di manuali e testi per le scuole superiori in particolare in campo umanistico; dall’intramontabile “Collana di classici greci e latini” a storia, filosofia, lingue, matematica. Citiamo per tutti la Storia dell’arte italiana di Giulio Carlo Argan aggiornata con strumenti didattici su CD-Rom.

N° novità

20

N° collane in catalogo

1

Ambiti

   altro; Manuali e testi per la scuola

Bibliografia:

La casa editrice Sansoni nel settantacinquesimo anniversario della sua fondazione, a cura di Marino Parenti in "Amor di libro", 1848, I, n.5-6 ; Marino Parenti, G. C. Sansoni Editore in Firenze, San Giovanni Valdarno, Luciano Landi, c1956, (1955); Sansoni 1873-1968, Mostra realizzata dal Comitato della Loggia Rucellai in collaborazione con l'Azienda autonoma di turismo di Firenze, Firenze, Officine Grafiche, [1968]; Testimonianze per un centenario, Contributi a una storia della cultura italiana 1873-1973, Firenze, Sansoni, 1974, [Testimonianze di : Gianfranco Contini, Giovanni Nencioni, Walter Binni, Giacomo Devoto, Bruno Migliorini, Mario Praz, Antonio La Penna, Massimo Pallottino, Paola Baracchi, Giovanni Pugliese Carratelli, Ugo Spirito. Documenti: Interventi per il cinquantenario di  Ermenengildo Pistelli, Vittorio Rossi, Pio Rajna, Nicola Zingarelli, Ezio Levi, Giorgio Pasquali, Dino Pieraccioni, Giovanni Gentile; Catalogo editoriale del 1932 postillato da Giovanni Gentile]; Testimonianze per un centenario, Annali della casa editrice G.C. Sansoni, Firenze, Sansoni, 1974; Editori a Firenze nel secondo ottocento, atti del convegno (13-15 novembre 1981), Gabinetto Scientifico Letterario di G. P. Vieusseux, Firenze, Olschki, 1983; Gianfranco Pedullà, Il mercato delle idee, Giovanni Gentile e la casa editrice Sansoni, Bologna, Il mulino, 1986; Gabriele Turi, Giovanni Gentile, una biografia, Firenze, Giunti, 1995; Storia dell’editoria nell’Italia contemporanea, a cura di GabrieleTuri, Firenze, Giunti , 1997; Nicola Tranfaglia, Albertina Vittoria, Storia degli editori italiani, Roma-Bari, Laterza, 2000.

 

Su


Area Archivio

Ubicazione fondi

presso la sede operativa  

 

Collocazione e attrezzature

  utilizzo misto; scaffalatura; armadi chiusi; impianto antincendio;

Stato di conservazione

Buono

Estremi cronologici fondi

dal 1998 al 2001

Note

L'archivio storico (1873-1977) si trova depositato presso l'Archivio di Stato di Firenze.  La Soprintendenza Archivistica ha dichiarato di notevole interesse storico 650 scatoloni di unità documentarie riguardanti l'attività amministrativo-contabile, il carteggio della redazione, i rapporti con le tipografie, l'attività commerciale con la rete libraria e la vendita diretta; oltre 30.000 fotografie; l'intera serie dei contratti (1873-1976); I libri sociali  (1933-1975). La documentazione corrente è conservata negli uffici della casa editrice al primo piano della sede operativa di Scandicci.

 

Documentazione editoriale

carteggi

carteggi con case editrici

dattiloscritti pubblicati

contratti

documentazione

rassegne

supporti informatici

dal 1998 al 2001

dal 1998 al 2001

1998 al 2001

dal 1998 al 2001

dal 1998 al 2001

dal 1998 al 2001

dal 1998 al 2001

Consistenza

 - Il materiale documentario si trova conservato negli uffici come documentazione corrente e difficilmente quantificabile, vista l'ampiezza della redazione e le diversificate linee di produzione editoriale essa ammonta a decine di metri lineari.

Modalità di archiviazione

 database;

La documentazione è al momento conservata presso i vari uffici come documentazione corrente e nel sistema informativo aziendale. La Sansoni per la scuola ha adottato un procedimento di certificazione di qualità UNI EN ISO 9001 e un processo produttivo che assegna un numero progressivo ad ogni prodotto e quindi tutti i carteggi, atti, contratti, testi, immagini, ordini ecc. riguardanti la realizzazione e la commercializzazione di una pubblicazione ricevono lo stesso numero di produzione e possono facilmente essere riuniti una volta concluse le operazioni correnti in uno stesso fascicolo (fascicolo per pubblicazione o prodotto editoriale) che troverà posto nel nuovo archivio storico della casa o del gruppo editoriale. Tutti i documenti informatizzati prodotti sul sistema informativo aziendale sono già ricercabili per codice di prodotto e possono essere raggruppati e salvati insieme.

 

 

Documentazione amministrativa e commerciale

documentazione amministrativa

documentazione commerciale

libri contabili

dal 1998 al 2001

dal 1998 al 2001

dal 1998 al 2001

Scarto

Non rilevato      

Archivio sezioni separate

archivio corrente;

Al momento ha rilevanza la sola documentazione corrente, predisposta la linea di conservazione per la realizzazione del Fondo storico. Archivio storico relativo alla precedente realtà societaria (1873-1976) si trova depositato presso l'Archivio di Stato di Firenze.

 

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Area Biblioteca

Ubicazione fondi

presso la sede operativa   

 

Collocazione e

attrezzature

 seminterrato;  

Note

La biblioteca storica è conservata nei locali di deposito al piano seminterrato della sede operativa in armadi metallici.

Stato di conservazione

Discreto

Biblioteca storica

La Biblioteca storica è conservata in 10 armadi metallici e consta di oltre 2500 volumi e periodici non quantizzabili. La disposizione garantisce la buona conservazione e sono in corso progetti per il riordino e la valorizzazione. Al momento l'accesso non è possibile e la valutazione del materiale bibliografico depositato può essere solo quantitativa.

volumi

2500 volumi dal 1900 al 2001

Catalogo storico

Testimonianze per un centenario, Annali della casa editrice G.C. Sansoni, Firenze, Sansoni, 1974

Cataloghi e listini

Ogni anno vengono pubblicati numerosi listini distinti per ordine di scuole e materie sia singolarmente che con le altre società della divisione RCS scuola: Fabbri editori e Bompiani per la scuola.

 

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Area Accesso

Accesso

archivio; biblioteca;

Descrizione delle modalità

Non è possiblie l'accesso all'Archivio e alla Biblioteca

 

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Area Gruppo

Gruppo

  RCS Rizzoli Corriere della Sera - Società RCS Libri - RCS Scuola spa

Altri marchi

 No

 

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Scheda a cura di:

Luca Brogioni

 

 

 

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Presentazione

Nota tecnica

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