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     Lo
    studio fotografico Tommasoli nasce nel 1906 a Verona. Esisteva già,
    tuttavia, un primo studio fotografico anche a Recoaro (Vicenza). 
    L’archivio Tommasoli raccoglie il lavoro di tre
    generazioni di fotografi dalla fine dell’Ottocento ad oggi e si propone
    pertanto come “scrigno della memoria di una città”, attraverso il
    patrimonio fotografico e la conservazione della strumentazione. 
    Il fondatore è Silvio Tommasoli, egli riceve la sua
    formazione presso l’Accademia Cignaroli e in seguito all’Accademia di Brera
    a Milano. Colto e raffinato, Silvio Tommasoli intrattiene rapporti di
    amicizia con il poeta Barbarini e con il pittore Boccioni. 
    Pur avendo dunque “un transito nel Futurismo”, la sua
    esperienza artistica si arricchisce nel tempo con percorsi autonomi
    nell’analisi sistematica del paesaggio. 
    Lo studio veronese ospita nel tempo molti pittori e
    diviene un salotto letterario della città.  
    Sirio Tommasoli è laureato in sociologia e arriva alla
    fotografia solo in un secondo momento. In lui si fa strada il desiderio di
    creare un archivio, grazie alla costante collaborazione della moglie
    Alessandra. 
    L’archivio nasce con una concezione “viva e non
    estatica della realtà museale”. Nasce anche l’idea non ancora realizzata di
    creare una fondazione culturale a sostegno del patrimonio fotografico
    dell’Archivio Tommasoli. 
    L’attività editoriale è un mezzo di diffusione del
    patrimonio della casa editrice. In particolare, si tenta di avvicinare la
    fotografia al linguaggio poetico attraverso la scrittura fotogrammatica. 
    Si presta attenzione materiale al libro, alla carta
    utilizzata nei cataloghi fotografici. 
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