Archivi degli editori

si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Eugenio Montale

Spesso è solo la fortuna che fa sì che le carte di un editore riescano a giungere fino a noi per essere conservate, lette, studiate, consentendoci di riannodare delle trame sottili che ridiventano così parte della nostra storia, del nostro raccontare.
Per riuscire invece a conoscere quello che oggi è presente negli archivi editoriali, sensibilizzando il mondo degli editori ed evitare che si rinnovino fenomeni di dispersione, la Fondazione Mondadori si è fatta promotrice di una serie di censimenti degli archivi degli editori, insieme a molti altri soggetti sensibili a questi temi, dall’Associazione degli editori, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Fondazione Cariplo, alla Regione Lombardia e alla Regione Toscana.

I positivi risultati del primo censimento pilota realizzato nel 1999 in Lombardia – e di cui è in corso l’aggiornamento – hanno fatto sì che quest’iniziativa nel 2001 sia stata estesa alla Toscana e nel 2005 al Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Liguria.

Questi interventi ci consentono ad oggi di disporre di oltre 600 schede relative ad altrettante case editrici che possono essere qui consultate e che ci restituiscono un quadro estremamente variegato degli archivi delle imprese editoriali, mettendoci in grado ci comprendere almeno in parte quali sono e quali potranno essere gli archivi della memoria contemporanea del lavoro editoriale.