GEORGES SIMENON
Liegi, 1903 - Losanna, 1989
Narratore belga di lingua francese, nasce a Liegi nel 1903. Studia dapprima presso i gesuiti, e si iscrive poi al liceo pubblico seguendo l’indirizzo scientifico. Abbandonati gli studi a seguito di una grave malattia del padre (che morirà nel 1921 a soli 44 anni), Simenon svolge diversi mestieri e, all’età di sedici anni, intraprende casualmente il lavoro di giornalista presso la “Gazette de Liège”. Esordisce con la singolare rubrica Chiens écrasés (Cani schiacciati) che narra in tono patetico storie di cani disgraziati. Si occupa poi della cronaca locale in oltre un migliaio di articoli che lo portano ad avvicinare gli ambienti e gli aspetti più disparati della realtà cittadina, in un vero e proprio apprendistato della vita e della scrittura: “In tre anni e mezzo di giornalismo ho osservato tutte le classi sociali: è la migliore esperienza per un romanziere”.
Dopo aver pubblicato a Liegi il suo primo romanzo umoristico, Au pont des Arches, 1921 (Al ponte degli archi), tirato in circa mille esemplari, Simenon si trasferisce a Parigi e continua l’attività giornalistica. Durante questo periodo scrive 150 novelle per giornali e settimanali. Sotto lo pseudonimo Jean du Perry scrive Le Roman d'une dactylo (Il romanzo di una dattilografa) che sarà il primo di circa 200 romanzi galanti e d’avventura pubblicati con sedici diversi pseudonimi, dei quali Georges Sim è riservato ai polizieschi.
È del 1931 l’arrivo, negli uffici dell’editore Fayard, del manoscritto di Monsieur Gallet décédé (Il signor Gallet defunto) dove per la prima volta appare come protagonista il Commissario Jules Maigret, la cui figura, nonostante la durezza del mestiere di detective, è in realtà quella di un saggio e cordiale “bonhomme”.
Sempre con il Commissario Maigret, Simenon scrive in questo periodo alcuni tra i suoi più famosi romanzi: Pietr-le-Leton, 1931 (Pietro il Lettone), Le port des brumes, 1932 (Il porto delle nebbie), Le charretier de La Providence, 1931 (Il carrettiere della Provvidenza).
Maigret è per Simenon quasi un alter ego, che lo accompagnerà in 75 romanzi e 28 racconti, per un totale di quarantadue anni di inchieste, ovvero sino al 1972, quando lo scrittore decide di pensionare quel “vecchio amico” del Commissario con la sua ultima avventura Maigret et monsieur Charles (Maigret e il signor Charles).
Nello stesso periodo affianca la serie di Maigret quella dei romanzi “psicologici” quali, tra gli altri, Les fiançailles de M. Hire, 1933 (Il fidanzamento del signor Hire), La maison du canal, 1933 (La casa del canale) e Le testament Donadieu, 1937 (Il testamento Donadieu).
Altro filone della produzione di Simenon è quella che egli definisce dei “romanzi duri” o “romanzi-romanzi”. Si apre nel 1931 con Relais d’Alsace (La locanda d’Alsazia) per chiudersi nel 1972 con Les innocents (Gli innocenti). Il tutto per un totale di 117 titoli.
Negli anni quaranta Simenon intraprende la scrittura autobiografica: il libro più importante di questa fase è Pedigree, 1948 (Pedigree) considerato uno dei suoi capolavori. Torna a questo tipo di scrittura negli anni settanta.
Accusato di collaborazionismo durante la seconda guerra mondiale, è costretto ad una specie di esilio, seppur volontario, negli Stati Uniti. Vi risiede per un decennio, dal 1945 al 1955: tra i romanzi più riusciti del soggiorno americano si ricordano: Lettre à mon juge, 1947 (Lettera al mio giudice), La neige était sale, 1948 (La neve era sporca), Les volets verts, 1950 (Persiane verdi).
Simenon approda infine alla Svizzera francese e fissa a Losanna la sua residenza definitiva.
Qui muore nel 1989, assistito da Teresa Sburelin (dal 1961, su consiglio di Mondadori, governante italiana della seconda moglie Denyse) compagna dei suoi ultimi venticinque anni di vita.
La produzione letteraria di Simenon, è tra le più monumentali della letteratura mondiale: circa quattrocentocinquanta scritti, tra romanzi e racconti, firmati con il suo nome e con pseudonimi vari.
Il suo successo planetario (tradotto in 55 lingue, pubblicato in 44 nazioni, di oltre 500 milioni è la stima delle copie vendute dei suoi libri) è amplificato da circa 50 film tratti dalle sue opere, oltre a numerosissimi sceneggiati televisivi.
All’inserimento durante gli anni trenta nelle collane “I libri neri” e “Gialli economici” di molti titoli che vedono come protagonista il commissario Maigret fa seguito dal 1947 la “Biblioteca Moderna Mondadori” (BMM), che ospita un primo nucleo di romanzi non imperniati su Maigret, nel frattempo riproposto in un “Omnibus” uscito nel 1947. Dal 1957 al 1964 i “Libri del Pavone” accolgono opere non inedite di Simenon, tra cui sei inchieste del Commissario.
La presenza di Simenon nel catalogo mondadoriano è una delle più antiche e costanti. Si è rinnovata nel 1946, alla ripresa dell’attività editoriale dopo la guerra malgrado le pressioni cui il creatore di Maigret è stato sottoposto da qualche concorrente.
Nel 1954 nasce la “Biblioteca Economica Mondadori” (BEM). Tutta l’opera dello scrittore belga, con l’eccezione di La neve era sporca, di Pedigree e del Fondo della bottiglia, ospitati dalla “Medusa”, viene in quella fase fatta rifluire nella nuova collana che, dalla fine del 1956, assume il titolo più accattivante de “Il Girasole”.
Oltre la metà dei 206 titoli usciti sotto tale sigla, in otto anni di vita, è costituita da titoli di Simenon, con una ottantina di avventure di Maigret.
Tra il 1960 e il 1962 la collana (che vende complessivamente oltre due milioni di volumi) non avrebbe pubblicato altro. Successivamente sarebbero state organizzate per lo scrittore belga altre serie specifiche, anche per far fronte alla rinnovata domanda alimentata dalla fortunata serie televisiva con protagonista Gino Cervi nei panni di Maigret. Nel 1967, su 192 titoli di Simenon pubblicati, risulteranno stampate poco meno di sei milioni e mezzo di copie: un consuntivo ovviamente del tutto provvisorio e destinato a continui arricchimenti negli anni successivi.