ALBERTO TEDESCHI
Bologna, 1908 – Milano, 1979
Nato a Bologna nel 1908, all’età di nove anni Alberto Tedeschi si trasferisce a Milano con la famiglia.
Fin dagli anni della formazione secondaria superiore manifesta una spiccata propensione per le lingue straniere: all’apprendimento del francese presso il liceo classico Parini affianca infatti l’inglese, studiato privatamente con un’insegnante che, oltre ai classici della letteratura britannica come Dickens o la Austen, gli propone letture novecentesche, tra le quali i romanzi di Edgar Wallace.
Significativamente quando Tedeschi decide di fondare, nel 1930, una piccola casa editrice, la Alberto Tedeschi editore (Atem), L’uomo che sapeva dello stesso Wallace è il primo titolo, seguito a breve distanza da Il delitto di Gramercy Park di A. K. Green, Il sandalo rosso di A. Galopin e Il mistero del treno 557 di H.J. Magog.
Conclusa l’anno dopo l’esperienza della Atem, quando si ammala Silvio Spaventa Filippi, traduttore di Wodehouse, l’editore Monanni affida a Tedeschi Benissimo Jeeves. Le prime versioni dall’inglese lo segnalano all’attenzione di Lorenzo Montano, che lo chiama a collaborare alla Mondadori. Durante gli anni trenta si occupa delle collane “I libri gialli” e “Gialli economici”, assumendo la direzione di questi ultimi fin dal primo fascicolo (1933) e traducendone la maggior parte dei titoli pubblicati.
Nel 1935 pubblica presso l’editore Barion di Sesto San Giovanni il romanzo storico Washington e l’indipendenza degli Stati Uniti; per lo stesso editore cura, tre anni dopo, la traduzione di Three men on the bummel di Jerome K. Jerome con il titolo Tre uomini a zonzo.
Alla promulgazione delle leggi razziali, nel 1938, Tedeschi aggiunge il cognome della madre, Borio, a quello paterno.
La sospensione delle pubblicazioni di romanzi polizieschi in seguito a un’ordinanza emessa dal Ministero della cultura popolare nel 1941 induce Tedeschi ad accettare la direzione editoriale della Garzanti, incarico che abbandona nel dopoguerra: è infatti prontamente ricontattato da Alberto Mondadori per dirigere la pubblicazione dei “Libri gialli”, rinominati nel 1949 “Gialli Mondadori” e distribuiti nuovamente nelle edicole. Nonostante i dubbi e le perplessità iniziali, la collana registra fin da subito un grande successo contribuendo ad ampliare ulteriormente i lettori del genere.
Intorno a Tedeschi negli anni cinquanta-sessanta si raccoglie un piccolo gruppo di fedeli collaboratori (Laura Grimaldi, GianFranco Orsi, Lia Volpatti, Ida Omboni, Lydia Felicioni, l’illustratore Carlo Jacono, autore di oltre tremila copertine).
A Tedeschi si deve inoltre la nascita, nel 1960, della nuova collana "Segretissimo", poi affidata alle cure di Laura Grimaldi, che, pur prendendo le mosse dall’esperienza dei gialli, ospita al suo interno esclusivamente racconti di spionaggio.
Negli anni settanta Tedeschi presenta svariati titoli di giallistica negli "Oscar Mondadori", occupandosi delle prefazioni delle opere più note, ormai considerate classiche, di Chandler, Biggers, Ellery Queen, Wallace.
Nel 1979 è insignito del prestigioso premio Raven dall’associazione Mystery Writers of America per aver dedicato cinquant’anni di attività alla narrativa poliziesca.
Si spegne a Milano in quello stesso anno.