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Il Fondo Minardi - Candido
La Regione Lombardia ha affidato alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, centro di studi per la storia e la cultura editoriale, il fondo Minardi-Candido recentemente acquistato dall’Assessorato alla Cultura

L’estremo interesse del fondo sia per la storia dell’editoria italiana contemporanea, sia per la storia dell’illustrazione risiede anzitutto nella sostanziale omogeneità dei materiali che esso raccoglie. Si tratta di oltre millesettecento fogli tra disegni originali, vignette, testate, copertine a colori e in bianco e nero, oltre a rare copie di periodici del periodo bellico e documenti relativi alla corrispondenza tra i disegnatori e la redazione, che si situano cronologicamente tra l’inizio degli anni Trenta e la fine degli anni Cinquanta del Novecento e che riguardano principalmente il lavoro grafico per la testata di “Candido”.

Quattro gli illustratori rappresentati nel fondo: Giovannino Guareschi, Giovanni Mosca, Giacinto (Giaci) Mondaini e Ferdinando Palermo con una netta predominanza del primo, straordinario personaggio-chiave della vita politica e sociale italiana tra guerra e dopoguerra.

Già capo redattore e poi direttore di “Bertoldo”, periodico milanese di satira politica fondato nel 1936, Guareschi fonda nel 1946 la rivista “Candido”. La continuità più artistica che ideale delle due testate venne interrotta solo dalla prigionia in Polonia di Guareschi tra il 1943, anno della chiusura di “Bertoldo”, e il 1946, anno della nascita di “Candido”. Tale continuità è testimoniata in modo significativo dalle lunghe collaborazioni alle due testate di Giovanni Mosca e Giacinto Mondaini, rappresentati nel fondo dal segno incisivo lasciato in centinaia di vignette e illustrazioni originali.