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24/4/1999
Gaetano Facchi Un editore di cultura alle origini del tascabile popolare
mostra documentaria iconografica
24 aprile 1999-15 maggio 1999



La prima stagione del suo percorso di editore è segnata dalla collaborazione e amicizia con Carlo Linati, un intellettuale vicino alla "Voce" e a "Lacerba". Con lo Studio Editoriale Lombardo, sua prima impresa editoriale, pubblica, tra gli altri, Papini, Buzzi e Cardarelli, distinguendosi come editore di narrativa e poesia alta con un occhio però agli autori di già provato successo, come testimonia il contratto del 1914 con Pirandello per le novelle di Erba del nostro orto. Sempre in questo periodo e sempre grazie a Linati, Facchi pubblica Yeats, Lady Gregory e Synge; da pioniere quindi si fa mediatore in Italia della letteratura irlandese.
Con la guerra per Facchi arriva l'incontro con il futurismo: anche se culturalmente non fu mai vicino a Marinetti, ne pubblicherà nel '19 Democrazia Futurista e distribuirà le sue Edizioni Futuriste di "Poesia".
Più vicini alla sua sensibilità saranno invece quei futuristi influenzati dal simbolismo, come i marchesi Ginanni Corradini, meglio conosciuti con gli peudonimi Corra e Ginna inventati da Balla. Quest'incontro, che nel dopoguerra si approfondisce, segna uno dei momenti più interessanti della storia dell'editore milanese.
La collaborazione con Ginna, pittore ed illustratore, cambia radicalmente l'aspetto grafico delle edizioni di Facchi: le sue copertine per La metafisica dei costumi di Kant, Anime d'autunno di Lorraine o L'amato di Richepin e naturalmente le tavole per i Racconti Straordinari di Poe, insieme alle illustrazioni che Rosa Rosà, anche lei pittrice del gruppo dell' "Italia futurista", realizzerà per le opere di Corra e Ginna, segnano un importante momento nella storia dell'illustrazione italiana. Del resto, come la mostra ben documenta, la grafica è un momento decisivo nel lavoro editoriale di Facchi; oltre ai già citati Ginna e Rosà lavoreranno per lui Lucio Venna, altro pittore futurista, e addirittura Sironi. Il catalogo di Facchi si arricchisce così di un prezioso patrimonio iconografico sospeso tra futurismo e simbolismo.

La produzione editoriale di Facchi tra le due Guerre, oltre al continuo impegno nella cultura alta, vede quello che è forse uno dei più interessanti esperimenti editoriali del suo tempo: "I libri dell'amore".
Le collane erotiche di largo consumo erano comuni a diverse case editrici, ma quella di Facchi ha una particolarità: tra gli altri vengono proposti e contrabbandati come erotici autori del simbolismo francese e belga. Accanto a italiani minori vengono proposti Remy, Gourmont, Gustave Kahn ed anche Colette. Non si tratta solo di una scelta dettata dalle personali inclinazioni culturali dell'editore, ma bensì di un pionieristico e cosciente progetto di divulgazione alta, diversa quindi dalla proposta dei tascabili.

L'avvento del fascismo segna la fine dell'attività editoriale di Facchi che comunque fino all'ultimo si dimostra indipendente e coraggioso nelle scelte: distribuirà, infatti, in tempi già difficili, le giacenze della Casa Editrice Sociale dell'anarchico Giuseppe Monanni che in catalogo aveva anche diversi autori classici, da Nietzsche a Stirner.

Curatrice della mostra è Anna Modena, docente all'università di Pavia, che per la Fondazione Mondadori ha recentemente curato Botteghe di Editoria, esposizione realizzata in collaborazione con la Biblioteca di via Senato.

Accanto a un'ampia selezione di rarissime pubblicazioni, alcune introvabili ed esposte per la prima volta, viene presentato materiale dell'archivio personale di Gaetano Facchi: fotografie, documenti originali, manoscritti e oggetti personali. Quest'esaustiva raccolta viene contestualizzata da fotografie della Milano dell'epoca, venendo così a creare una vera è propria mappa della cultura e dei luoghi in cui si muove Facchi, un inedito ed importante scorcio su un momento centrale della storia editoriale italiana.