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3/12/1998
Giornata di Studi su Leopardi e il mondo editoriale: abstract delle relazioni
Patrizia Landi: “A Milano si stampa quel che si vuole”. Leopardi e Milano (1815-1859)
Certo il breve soggiorno milanese del Leopardi dell’estate 1825 (31 luglio-26 settembre) non lasciò tracce particolari né in città né in Leopardi: poche le conoscenze strette e di scarsa importanza, ad eccezione del Monti (totalmente mancata la conoscenza con il Manzoni e il gruppo degli intellettuali che frequentavano il suo salotto); pochi e quasi sempre negativi i giudizi sulla città e sul suo ambiente culturale. Tuttavia tale soggiorno diede l’avvio alla seconda fase di collaborazione con lo Stella, fase più interessante e proficua, che portò alla pubblicazioni di opere come gli Idilli, le Operette morali e le due Crestomazie. Le grandi pubblicazioni di questa seconda fase furono anche all’origine di numerosi articoli di critica sulle riviste del tempo: peccato, però, che in genere i recensori non seppero comprendere la novità delle opere leopardiane e finirono così ad apprezzare di più l’interpretazione alle Rime del Petrarca o la Crestomazia della poesia (assai meno innovativa di quella della prosa) che le Operette morali. Comunque proprio da Milano, se pure solo dopo la morte del poeta, con importanti studi come quello di Luigi Stella del 1839 e quello di Carlo Tenca del 1851 (e anche con il curioso plagio del Rovani degli anni 1858-1859) sarebbero arrivati quei segnali della futura consacrazione del Leopardi, segnali che avrebbero aperto la strada alla completa rivalutazione desanctisiana.


Nota biografica

Patrizia Landi, nata a Milano nel 1960, ha compiuto i suoi studi presso l’Università degli Studi di Milano, dove ha pure conseguito il Dottorato di ricerca in Storia della lingua e letteratura italiana. Si è occupata di Leopardi: L’editore milanese Anton Fortunato Stella e i primi rapporti con casa Leopardi (“Otto/Novecento”, 1987), Bartolomeo Nardini censore di Giacomo Leopardi (ivi, 1988), Leopardi e la “studiosa gioventù” dell'Ottocento (ivi, 1989), Giacomo Leopardi e il mondo pubblicistico-intellettuale milanese (“Acme”, 1990), Giacomo Leopardi attraverso l’Epistolario
(“Studi Leopardiani”, 1997). Ha inoltre studiato la pubblicistica milanese di metà Ottocento: Il mercato degli almanacchi e delle strenne a Milano nel “decennio di preparazione” (“Acme”, 1993), Autori, editori e lettori a Milano durante il “decennio di preparazione” (“Filologia antica e moderna”, 1995), Divulgare, istruire, dilettare. Giornali e letteratura a Milano dal 1850 al 1859 (Monteleone, Vibo Valentia 1998). Ha curato insieme a Franco Brioschi l’edizione dell’Epistolario di Giacomo Leopardi (Bollati Boringhieri, Torino 1998).