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3/12/1998
Giornata di Studi su Leopardi e il mondo editoriale: abstract delle relazioni
Franco Brioschi: Tra edizione e interpretazione critica (1898-1949)
A queste tappe (solo alcune tra le principali), s’intrecciano le varie fasi della fortuna critica di Leopardi. Dalla diffidenza di Benedetto Croce nei confronti della sua filosofia al saggio di Cesare Luporini sullo Zibaldone, che si rivelerà decisivo per la riscoperta del pensiero di Leopardi; dal gusto ermetico per la “poesia pura” alle prime letture precocemente “strutturaliste” di Gianfranco Contini; dall’erudizione forse un po’ candida ma utile e scrupolosa della migliore cultura positivista ai metodi di una moderna filologia scientifica: attraverso tali fasi, la critica del Novecento ha finito per guardare all’opera di Leopardi come allo specchio più sensibile in cui riflettersi, per interrogarsi sulla propria identità.

Nota biografica

Franco Brioschi, nato a Borgoratto Mormorolo (Pavia) nel 1945, insegna Storia della critica e della storiografia letteraria all’Università degli Studi di Milano. Si è occupato di teoria della letteratura: La mappa dell’impero (Il Saggiatore, Milano 1983); Elementi di teoria letteraria, con Costanzo Di Girolamo, (Principato, Milano 1994); La ragione critica, con Costanzo Di Girolamo e Alfonso Berardinelli (Einaudi, Torino 1986); Platonismo e nominalismo nella teoria del linguaggio (“L’ombra d’Argo”, nn. 11-12, 1987); la voce Spiegare nel volume miscellaneo Il testo letterario. Istruzioni per l’uso (a cura di Mario Lavagetto, Laterza, Roma-Bari 1996); e ha curato l’edizione italiana di Nelson Goodman, I linguaggi dell’arte (Il Saggiatore, Milano 1990).
Con Costanzo Di Girolamo ha curato il Manuale di letteratura italiana. Storia per generi e problemi (Bollati Boringhieri, Torino 1993-96). Su Leopardi ha pubblicato il volume La poesia senza nome (Il Saggiatore, Milano 1980), e altri studi; con Patrizia Landi, ha curato l’edizione critica dell’Epistolario di Leopardi (Bollati Boringhieri, 1998).