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3/12/1998
Giornata di Studi su Leopardi e il mondo editoriale: abstract delle relazioni
Lucio Felici: Le opere di Leopardi dal “tascabile” al “cd-rom”
Il “caso Leopardi” è tra i più significativi e rivelatori di tale anomalia: le edizioni critiche, per lo più eccellenti, si disperdono tra editori diversi con criteri diversi, mentre i cataloghi delle “economiche” si affollano di opere leopardiane (i Canti, le Operette morali, ma anche scritti meno noti) confezionate nei modi più disparati: dal libriccino lezioso ( un regalo per San Valentino ?), con una scelta dei Canti senza note, alle edizioni munite di commenti intimidatori che raddoppiano o triplicano l’ampiezza del testo d’autore. Un caso a sé, senza precedenti, sono le due edizioni critiche (testi rivisti sugli autografi e apparati di correzioni e varianti) pubblicate nella Bur: quella dei Canti a cura di E. Peruzzi e quella del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani edizione diretta e introdotta da M. A. Rigoni, testo critico di M. Dondero, commento di R. Melchiori.
In questa sede si considereranno la cura dei testi e le caratteristiche dei paratesti - introduzioni, note, apparati vari - in relazione alle tipologie editoriali e alle finalità divulgative (di buona e anche alta divulgazione) per le quali sono nate le collane economiche. Al polo opposto del “tascabile” si affaccia oggi l’edizione elettronica, il cd-rom, che è “tascabile” nel senso proprio del termine, ma che, allo stato attuale, ha costi alti ed è fruibile soltanto dagli specialisti. Potrà mai diventare una formula alternativa o competitiva rispetto all’editoria cartacea ? L’autore di questo intervento si è trovato a curare, quasi contemporaneamente, due prodotti fra loro agli antipodi: un “supereconomico” che comprime in due grossi volumi della Newton & Compton tutti gli scritti di Leopardi; e un cd-rom per l’ “Archivio italiano” della Lexis che, oltre ai testi di Leopardi, include le lettere dei suoi corrispondenti e le edizioni da lui curate (le Rime del Petrarca e le due Crestomazie), con tutta una serie di sofisticate funzioni che consentono di interrogare il corpus a livelli molteplici di intertestualità. La duplice esperienza, senza dubbio azzardata e avventurosa lo hanno portato ha riflettere sui possibili mutamenti - positivi e negativi - nell’incontro fra lettore, autore e commentatore.

Nota biografica

Lucio Felici, nato a Roma nel 1935,dal 1966 al 1972 ha svolto ricerche sei-settecentesche dirette da Walter Binni per l’Istituto di Filologia moderna dell’ateneo romano. E’ stato docente a contratto di lingua e letteratura italiana presso le Università dell’Aquila e di Trieste. Ha diretto per molti anni le Redazioni Garzanti a Milano; è passato poi alla Giunti di Firenze per la quale ha ideato e curato una collana di “Classici”; attualmente è direttore editoriale della Newton & Compton. E’ autore di numerosi saggi sulla letteratura del Sette e Ottocento, pubblicati in riviste specializzate e in Atti di convegni fra cui: Le fiabe teatrali di Carlo Gozzi, Belli e i romantici, Le cronache romane di D’Annunzio, e i contributi leopardiani Le “favole antiche” di Giacomo Leopardi, Le lettere da Roma, La luna nel cortile, Il nulla e il riso, la poesia “senza nome” e gli apologhi del borgo. Ha curato edizioni di Guicciardini, Foscolo Manzoni e Belli e un’antologia della Poesia italiana del Seicento (Garzanti, 1978). Di Leopardi ha curato un’edizione dei Canti (Newton & Compton, 1966) e ha diretto una raccolta, in due volumi, di Tutte le poesie e tutte le prose e dello Zibaldone (Newton & Compton, 1997); inoltre ha curato il cd-rom di Tutte le opere per l’ “Archivio italiano” della Lexis Progetti Editoriali.