Copy in Italy

«Un lavoro di ricerca unico in Italia»

Fulvio Panzeri

La mostra itinerante Copy in Italy. Autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi, promossa da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori in partnership con Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Associazione Italiana Editori, è la storia illustrata di un successo: quello dei libri italiani all’estero. Attraverso le immagini di circa 2000 copertine, la mostra ripercorre le vicende della fortuna degli autori italiani fuori dai confini nazionali – una fortuna a volte caratterizzata da immediati riconoscimenti in termini di fama e copie vendute (come nei casi di Eco, Guareschi, Camilleri e Saviano), e che fa leva su alcune indiscutibili eccellenze che storicamente fanno del made in Italy (anzi: del copy in Italy) un marchio di sicura presa sui lettori e sui mercati di tutto il mondo; sono storicamente italiani i migliori libri per l’infanzia: dalla prosa d’autore (da Rodari a Munari a Pitzorno e Piumini) fino ai grandi marchi globali (Stilton, le Winx, passando per la Disney, la cui produzione periodica e libraria è per lungo tempo affidata a Mondadori), il nostro paese è e rimane uno dei punti di riferimento mondiali; così come accade nell’ambito delle pubblicazioni d’arte, architettura e design, in cui tuttora il marchio italiano è sinonimo di qualità e avanguardia, e nel cinema, che prendendo spunto dalla letteratura ha regalato al mondo, nel corso dei decenni, una serie impressionante di capolavori premiata da una parte all’altra dell’Oceano.

La mostra, in primo allestimento presso la Sala teresiana della Biblioteca Nazionale Braidense dal 24 agosto al 20 ottobre 2009, si dipana con un percorso a pannelli in quattro sezioni:

Il bestseller italiano

a cura di Paola Dubini, Centro ASK – Università Bocconi

Quali sono i fattori che determinano il successo di un libro italiano all’estero? Di che genere è e chi sono gli autori di bestseller in Italia?
A questa e a molte altre domande la sezione Il bestseller italiano cerca di rispondere analizzando i dati forniti da Gfk Retail and Technology per il 2008: ne risulta che il bestseller è particolarmente presente nella narrativa, nei gialli, nelle scienze sociali e nei libri di viaggio e per ragazzi. Il requisito essenziale perché un titolo sia un bestseller all’estero è che abbia avuto successo prima in Italia.

Copy in Italy – Pannello 7 Dubini

Il Copy italiano nel mondo

a cura di Giovanni Peresson, Associazione Italiana Editori

Quanti diritti di edizione si vendono? Verso quali paesi si orientano i flussi di vendita dei diritti?
Attraverso una serie di indagini condotte da esperti del settore, nella sezione dedicata al Copy italiano nel mondo, Copy in Italy fa il punto della situazione dell’import/export del libro italiano: si compra più di quanto si vende (con i mercati anglosassoni in posizione preminente), anche se, soprattutto negli ultimi anni, l’interesse verso la letteratura italiana a livello mondiale è indubbiamente in crescita, grazie soprattutto all’esplosione del «Giallo mediterraneo» e all’apertura di nuovi mercati (dall’Est europeo alla Cina) che si dimostrano avidi di italianità.

Copy in Italy – Peresson_Pannello 17

La traduzione visiva

a cura di Giovanni Baule, Dipartimento Indaco – Politecnico di Milano

Qual è, alla luce di tutte queste esperienze, l’immagine che in Europa e nel mondo si ha del nostro Paese?
È difficile dare una risposta univoca: attraverso un percorso tematico per immagini, la sezione dedicata alla Traduzione visiva offre però più di uno spunto per farsi un’idea. Osservando le copertine (o meglio: le traduzioni delle copertine) dei libri italiani all’estero si possono scoprire alcuni punti di vista sull’italianità che lasciano ora divertiti, ora perplessi, ora sbigottiti: le copertine della Conversazione in Sicilia, ad esempio, rispecchiano la classica immagine del Paese del sole, del mare, dei campanili; quelle di Gomorra, al contrario, lo ritraggono come una terra violenta. È curioso anche come vengono trattati i personaggi letterari più famosi: il commissario Montalbano è spesso una sorta di Maigret con impermeabile e occhiali sottili, mentre Don Camillo – quando non ha il volto di Fernandel – è un arcigno signore dalle mani pesanti, a cui l’illustratore Karel Thole (in Olanda) ha però attaccato due candide ali sulle spalle.

  1. Gradi di iconicità
  2. La prevalenza del verbale
  3. Lo «stile» dell’editore
  4. Omografie
  5. Modulazioni tipo-grafiche
  6. Variabili iconiche
  7. Le metamorfosi dell’oggetto
  8. Iconografia dell’autore
  9. L’ambientazione visiva
  10. Arcipelago bestseller
Temi e protagonisti

Copy in Italy è anche una giostra di storie, di aneddoti e di ritratti di scrittori. Grazie a un lavoro condotto attraverso le carte e i documenti d’archivio, la mostra infatti racconta, riunendole in alcuni casi esemplari nella sezione Temi e protagonisti, le vicende di molti dei letterati italiani più famosi del dopoguerra: tenendo come sottotesto un percorso a ritroso nella filiera editoriale, Copy in Italy mette in scena il rapporto tra autore e agente letterario (attraverso gli scambi epistolari tra Elsa Morante ed Erich Linder, con cui l’autrice romana riuscì a strappare condizioni vantaggiose per la pubblicazione dei suoi romanzi negli Stati Uniti), il rapporto con i traduttori (Calvino, che si sentiva «tradito» nel leggere i suoi libri in un’altra lingua e spesso li correggeva di proprio pugno), la censura (Moravia, troppo di sinistra per entrare negli USA e troppo di destra per farlo in URSS), i premi Nobel, l’intraducibilità di una lingua «periferica» e talmente ricca da essere difficilmente restituibile in un altro idioma (il caso del complicatissimo Gadda su tutti), il tema della memoria (Primo Levi), ma anche le storie di alcuni italiani misconosciuti che vissero da «italiani all’estero» e sono tutt’oggi più noti fuori dai nostri confini che in Italia (come Niccolò Tucci e lo stesso Germano Facetti, art director dei tascabili Penguin per oltre un decennio negli anni sessanta).