Rassegna stampa
Stefano Salis
«Copy in Italy per i bibliotecari»
Come al solito, alla Fondazione hanno fatto le cose per bene. Un anno di lavoro e preparazione per proporre un percorso espositivo ricchissimo che fa il punto, sotto molti aspetti, di cosa significhi per l’editoria italiana essere nota, riconoscibile ed asportabile all’estero, essere cioè un marchio del made in Italy, come design e moda.
«Il Sole 24 Ore», 9 agosto 2009
Alberto Fiorillo
«Italiani all’estero? Un successo. Almeno sulla carta. E in copertina»
«Il venerdì», 21 agosto 2009
Dario Pappalardo
«Scrittori da esportazione. Quei libri italiani che piacciono al mondo»
Le fortune all’estero dei nostri autori dal 1945 raccontate attraverso una mostra di copertine “Copy in Italy”: da Pavese a Eco e Saviano. Con una sorpresa: il topo Stilton
«La Repubblica», 21 agosto 2009
Alessandro Beretta
«Gli italiani tradotti e a volte “traditi”…»
Ammaniti polacco, Saviano svedese…
– PAGINE MEMORABILI. La mostra «Copy in Italy» descrive con 1500 titoli una storia di avventurosi e insospettabili scambi culturali
«Corriere della Sera», 7 settembre 2009
Paolo Di Stefano
«Quei titoli italiani tradotti e traditi»
«Corriere della Sera», 25 settembre 2009
Mariarosa Bricchi
«I mille volti di un libro»
«Il Manifesto», 20 settembre 2009
Tommy Cappellini
«Quegli italiani da copertina»
In esposizione testi dal 1945 a oggi. Gli organizzatori: «Tanti stili, sembrano altre opere»
– Così l’illustrazione europea trasfigurò Il mulino del Po e il Pasticciaccio brutto.
– Quelle immagini surreali per il Marcovaldo di Calvino e la Voce di Camilleri.
– Nella versione americana del Rodari: un’improbabile bambina dai capelli rossi.
«Il Giornale», 24 agosto 2009
Fulvio Panzeri
«Come il mondo ci legge»
«Famiglia cristiana», n. 37, 13 settembre 2009