«Over my dead body!» Erich Linder e gli editori italiani


Accordi e disaccordi nelle lettere tra Erich Linder e i maggiori editori italiani del Novecento.

L’editore degli editori o il sindacalista degli autori, così è conosciuto Erich Linder, l’agente letterario più influente dell’editoria italiana del secondo Novecento.

«Over my dead body!» Erich Linder e gli editori italiani, nelle librerie e sugli store online dal 10 ottobre 2025, ripercorre la storia dell’Agenzia Letteraria Internazionale – fondata nel 1898 da Augusto Foà e diretta, dal 1951, da Linder – attraverso la fitta corrispondenza con i protagonisti dell’editoria del dopoguerra.

Lettere, telegrammi e documenti originali restituiscono un mosaico di storie: alcune già note, altre inedite, fatte di improvvisi cambi di rotta, scontri accesi e fragili compromessi, con protagonisti, insieme a Erich Linder, personalità come Arnoldo Mondadori, Giulio Einaudi, Giangiacomo Feltrinelli, Livio Garzanti e molti altri.
Una testimonianza preziosa di un passaggio cruciale per la storia culturale del Novecento, un mondo in trasformazione, ancora dominato dalla figura dell’editore ma che si avvicina sempre di più a una modernizzazione industriale.

Convinto sostenitore di «una concezione dell’attività letteraria risolutamente antitradizionalista», Linder traghettò l’editoria italiana verso una nuova modernità: un sistema in cui creatività e idee trovavano forza in bilanci trasparenti e tempi certi.

Perché, come lui stesso affermava, «di editoria di qualità ce n’è una sola, ed è quella con i bilanci in ordine».

 


Il curatore
Luca Gallarini
è assegnista presso l’Università degli Studi di Milano. Fa parte del gruppo di ricerca del progetto «Caro Linder…» insieme a Virna Brigatti, Monica Zanardo, Andrea Palermitano, Eugenia Maria Rossi e Anna Taglietti, autori dei saggi di questo libro.
Ha pubblicato Le molte vite di Aldo Buzzi. Letteratura, editoria e cultura del cibo (Edizioni ETS, 2018) e I romanzi degli artisti. Dinamiche storiche
e conflitti generazionali nell’opera di Giuseppe Rovani (Ledizioni, 2020).