Jack Kerouac – Anche i Beat invecchiano

Legata a Kerouac dai tempi di Sulla strada (1959), dieci anni dopo, nel 1968, la Mondadori si trova affogata dai titoli acquistati, da tradurre e pubblicare, ma soprattutto dalla difficoltà di gestire il padre della Beat Generation per non perdere i diritti di opzione, la prelazione sull’opera già prodotta e su quella futura, considerando che nessuno dei titoli sembrava allora all’altezza del primo. A OdB arriva tutta la pratica. Si tratta di decidere se insistere per pubblicare Vanità di Dulouz, conteso a Bompiani.

Erano riusciti a scartare I sotterranei (ceduto a Feltrinelli) e Il libro dei sogni (pubblicato da SugarCo) pubblicando, invece, I vagabondi del Dharma (1961) e Big Sur (1966). Poi Kerouac scrive ancora: Satori in Paris e Vanità di Dulouz, quest’ultimo promesso ad Alberto Mondadori in una lettera del dicembre 1966.

«Kerouac ha promesso a noi questo libro, poi lo ha passato ad altri.» In effetti, curiosa è la lettera che lo scrittore americano aveva inviato ad Alberto Mondadori nel 1966 dopo la visita in Italia, chiamato per pubblicizzare la collana «Medusa».

In questa lettera, l’autore americano ringrazia per l’ospitalità e anticipa che il suo nuovo libro, Satori in Paris, è in uscita. Forse non piacerà all’editore, scrive, ma è certo, convinto, con fede adamantina, che apprezzerà il successivo. Lo finirà tra un anno, e sarà suo.
Si sa, promissio boni viri…

In Mondadori tirano il fiato, possono soprassedere sul non apprezzato Satori in Paris, aspettando il nuovo romanzo.

Ma con Kerouac non va mai tutto liscio.

L’agente dello scrittore per l’Europa sollecita la decisione per Satori, insistendo che il significato della lettera (quello reale) era che avrebbero avuto l’opzione solo acquistando Satori e che lo scrittore avrebbe voluto offrire il libro ad altri.

Curioso, no? Ma la commedia Beat riserva anche un finale a sorpresa…

In casa editrice scoprono che l’autore, lo stesso giorno in cui aveva mandato la lettera ad Alberto Mondadori, promettendogli il libro, ne aveva inviata una quasi identica a due editori concorrenti, Bompiani e Garzanti.

 

Satori a Parigi andrà a Bompiani, come pure Vanità di Dulouz. Per OdB non è poi un gran male, Sulla strada ormai è talmente lontano, irripetibile.

Cosa resta quando la maturità incalza lo scrittore che è partito puntando sulla propria giovinezza?

 

 

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