Questo saggio di Robert Darnton, grande storico del libro e della lettura, affronta in modo affascinante e inusuale il tema della censura letteraria.
L'autore mette infatti a confronto il sistema censorio in vigore nella Francia del Settecento con la censura britannica in India tra Otto e Novecento e con quella comunista nella Repubblica Democratica Tedesca, guardando alla censura come a un sistema culturale capace di riflettere l�ordine sociale, una sorta di specchio attraverso cui scrutare il funzionamento di intere sezioni della societ�. Modificare o cancellare un testo non � quindi solo controllo della creativit�, ma � anche mestiere letterario.
Attraverso approfondite ricerche d'archivio e un inconfondibile gusto per il racconto, viene qui riportato alla luce �un sistema di controllo che permea le istituzioni, colora i rapporti umani e penetra nei meccanismi pi� intimi dell'anima�.�

Romanzi a chiave che svelano gli intrighi di corte, opere troppo fiacche quanto a faziosit� socialista, storie d'amore in bengali da cui traspare l'odio per la dominazione inglese, e poi censori ormai insofferenti del loro lavoro, poliziotti sulle tracce di testi proibiti e appassionati bibliotecari indiani: sono solo alcuni dei protagonisti, di carta e in carne e ossa, di questa appassionante indagine.
E il lettore � anche invitato a una riflessione sui problemi che oggi pone la convergenza di due tipi di potere, �quello dello Stato, che va sempre pi� estendendo le proprie attribuzioni, e quello della comunicazione, sempre pi� forte e diffuso con lo sviluppo di nuove tecnologie�.
Interessanti immagini arricchiscono il testo.