Il mestiere di leggere. La narrativa italiana nei pareri di lettura della Mondadori (1950-1971)

Il mestiere di leggere copertina

Tra i segreti meglio custoditi dell’attività editoriale, il “parere di lettura” contribuisce spesso a decidere le sorti di un autore o di un’opera.
Nelle carte dell’archivio storico della Mondadori la curatrice ha individuato e selezionato per questo volume pareri in cui giovani autori italiani vengono proposti a lettori quali Elio Vittorini, Remo Cantoni, Niccolò Gallo, Vittorio Sereni, Cesare Garboli, Enzo Siciliano: a loro la casa editrice Mondadori richiede giudizi e “indicazioni sulla validità e sulla godibilità (e commerciabilità)” di un testo. Si tratta di un piccolo genere letterario a sé stante e quasi del tutto sconosciuto, testimone, durante il ventennio 1950-1970, del progressivo incremento delle attività della Casa Editrice e dell’esigenza di contemplare un orizzonte più vasto, aperto anche ai protagonisti di una ricerca sperimentale che fecondava la letteratura di quel periodo.

Prende vita un dialogo con gli scrittori, si porgono “buoni consigli” all’autore di un’opera da ritoccare: così Raffaele Crovi suggerisce a Vincenzo Consolo per La ferita d’aprile “una maggiore linearità paratattica”; o Niccolò Gallo a Piero Chiara modi alternativi “per sfumare colorendo. Che ne direbbe di raddolcito in luogo di dolce?”. E Cesare Garboli presenta Sulla spiaggia e di là dal molo di Mario Tobinocome un “libro unico, completamente estraneo a qualsiasi attuale direzione, di propositoal di fuori del tempo, delle mode, dello spirito moderno in un punto zero che è quello del classicismo (o neoclassicismo)”; o Elio Vittorini riconosce ne La notte ha un’altra voce di Giuseppe Colizzi un “romanzo americano e scritto all’americana tra i migliori venuti fuori dal neorealismo”.