Giuseppe Ungaretti. Sentimento del tempo


È noto che gli studi di filologia italiana hanno conosciuto in questo dopoguerra un periodo felice di rigoglio, sia per la presenza di maestri insigni che hanno saputo trasmettere, rinnovandolo, il legato di un’appartata ma vigorosa tradizione, sia per il lavoro fervido delle nuove leve.

Partendo dalla consapevolezza dell’identità di filologia e critica (non per arrogarsi prerogative altrui, ma per l’impossibilità di ogni seria filologia di esimersi dall’assunzione di responsabilità non delegabili, e tanto meno di mascherare le proprie rinunce dietro lo schermo fittizio dell’oggettività di una corretta osservanza tecnica), è stato possibile elaborare metodi e approntare strumenti nuovi, tra i più raffinati che si conoscano. Basterebbe far mente al campo, tutto particolare, di edizioni dei testi in progress e alla ricognizione della loro storia, con i problemi connessi di una resa articolata dei tempi in cui si scandisce: territorio di esperienze ricche di novità, in stretta connessione con i presupposti teorici e gli sviluppi della più avanzata critica delle varianti. A questa operosità e fertilità di risultati non sempre si può dire corrisponda un’adeguata possibilità di sbocchi editoriali, anche per gli alti costi dipendenti in parte dalle tirature limitate.

Questa collana di “Testi e strumenti di filologia italiana”, già voluta da Alberto Mondadori e ora promossa dalla fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, si propone di concorrere con le altre benemerite, ancorché scarse iniziative già presenti nella nostra cultura, alla divulgazione dei migliori esiti della ricerca filologica nel quadro della letteratura italiana.

Il suo programma, affidato alla direzione di Cesare Bozzetti, Domenico De Robertis, Dante Isella, Pier Vincenzo Mengaldo e Ezio Raimondi, prevede due distinte serie di pubblicazioni: testi, cioè edizioni critiche di opere di singolare importanza per la nostra storia letteraria (non senza una nuova attenzione a testi esemplari del Novecento), e strumenti, sia in senso stretto, come concordanze, lessici, bibliografie, ecc., sia come studi in servizio di edizioni future o a complemento della serie parallela.