La storia di Urania e della fantascienza in Italia. Vol. II: Giorgio Monicelli, Il vagabondo dello spazio 1952-1961


Il secondo volume della storia di “Urania”, 1952-1961, ha la stessa copertina che Kurt Caesar disegnò per il romanzo di Fredric Brown “Il vagabondo dello spazio” (“Urania” n. 170 del 30.1.1958). All’artista tedesco, esule volontario in Italia ed affermato “fumettista”, Giorgio Monicelli affidò il compito di illustrare la sua nuova serie di fantascienza. La collaborazione diede vita a quasi 200 coloratissime copertine, cariche di grande suggestione: astronauti, veicoli spaziali, pianeti sconosciuti immersi in mondi fantastici ed inquietanti.

Con il racconto del figlio di Caesar si apre la corposa rassegna di storie, interviste, ricordi, che Luigi Cozzi ordina con partecipe competenza, in riconoscente omaggio a Giorgio Monicelli.
Lasciato Caesar, “il pennello dell’impossibile”, la rassegna degli illustratori spazia dall’olandese Karel Thole, alle bellissime donne ed alle astronavi di Carlo Jacono, dalle pitture del cosmo di Luigi Garonzi, al “futuro” disegnato da Gianni Renna.
Si passa poi ad una ricca documentazione, sempre basata su interviste e ricordi, sugli scrittori italiani di fantascienza che talvolta si celavano dietro uno pseudonimo straniero: Emilio Walesko, primo romanziere italiano di Urania, il Prof. Johannis (alias Louis R. Johannis) al secolo Luigi Rapuzzi, amico e collaboratore fanta-scientifico di Giorgio Monicelli e creatore della fanta-archeologia. Poi Adriano Baracco (alias Audie Barr), Franco Enna, che si divideva tra gangster e astronavi, l’italianissimo Samy Fayad ed Ernesto Gastaldi, “un marziano a Roma”.

Seguono testimonianze sulla vita di autori, redattori, traduttori tra il finire degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta.
Non mancano ricordi delle “signore” della fantascienza tra le quali Andreina Negretti, caporedattrice di “Urania”, e Patrizio Dalloro (pseudonimo di Maria “Mutti” Maglione), scrittrice e traduttrice dal francese.
Nella ricca appendice spicca un ricordo di Flammarion, astronomo e divulgatore francese che scrisse il romanzo Urania, da cui la serie prese il nome.

Per finire un’ipotesi di Guido Leoni sul segreto di Urania: e se invece tutto fosse cominciato così?
Nell’opera, frutto di lunghe ed accurate ricerca e preziosa per gli appassionati del genere, sono citati volumi introvabili e riprodotte copertine ed illustrazioni interne altrettanto rare.

Edito da Profondo Rosso, la Bottega del fantastico di Dario Argento che si trova a Roma in via dei Gracchi 260, il volume viene anche venduto sul sito www.profondorossostore.com.

Maria Elena Daverio