L’invenzione editoriale. Storie di libri latenti, resuscitati, traditi


Racconti di scrittura e di editoria, avventure di laboratorio e di bottega, progetti trasformati in oggetti: un libro per chi ama i libri ed è curioso di sapere come si fanno, si rifanno, si sfanno.

Ci sono libri incompiuti e libri solo abbozzati; libri latenti, che chiedono di emergere dall’oscurità; libri involontari, che si profilano oltre l’intenzione stessa di chi li ha scritti; libri cubici, orfani, biforcuti o dissidenti; libri che chiedono giustizia; libroidi di natura nuova e sfuggente. A dare forma compiuta a tanti fantasmi lavorano due figure il cui ruolo non è meno decisivo di quello dell’autore: l’editore e il curatore. Spetta al primo riconoscere libri ancora inesistenti, sconosciuti al loro stesso autore, ma possibili; oppure reinventare in forme diverse libri il cui destino è stato marginale. Al secondo, curatore o filologo, compete invece l’allestimento di opere che spesso appartengono ad autori del passato, la cui volontà va riconosciuta e rispettata, senza trascurare le esigenze del lettore. Questo libro parla di invenzione editoriale: racconta storie di libri forgiati dalla fantasia non solo di chi li ha scritti, ma di chi ha contribuito a realizzarli.