Tre proposte per salvare il futuro della memoria
Il 5 novembre 2024 Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori ha organizzato il convegno internazionale “Il futuro della memoria” insieme a Fondazione Corriere della sera, Centro Manoscritti dell’Università di Pavia e Università di Bologna. Oltre venti tra editori, archivisti, giuristi, filologi e scrittori italiani ed esteri, si sono confrontati per fare il punto sull’impatto delle tecnologie digitali sull’archiviazione, trasmissione e conservazione dei testi in modo da essere attrezzati per gli anni a venire. Per dare un seguito a quanto emerso dal convegno e sintetizzato dal manifesto “Dove cosa come salvare”, sono emerse tre priorità relative agli archivi di persona nativi digitali:
- Avviare un Censimento
In Italia, la sensibilità verso gli archivi digitali sta crescendo. È auspicabile avviare un censimento di materiali digitali presenti in archivi, biblioteche e altri soggetti conservatori, per avere un’idea di quanto è stato salvato e potrà essere ricordato e studiato in futuro.
- Istituire un Registro
Oggi le decisioni sulla memoria digitale sono lasciate all’iniziativa dei singoli, e spesso regalate alle piattaforme social o dimenticate. Diventa sempre più urgente l’istituzione di un registro nazionale che dia conto di tutti gli archivi di persona nativi digitali.
- Definire un Protocollo
I documenti digitali richiedono conservazione e manutenzione. Sulla base delle esperienze internazionali esistenti è necessario definire anche in Italia delle linee guida e un Protocollo condiviso.
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