Leopardi a Milano. Per una storia editoriale di Giacomo Leopardi

Leopardi a Milano copertina

Catalogo di mostra. Milano, Castello Sforzesco, Biblioteca Trivulziana
3 dicembre 1998 – 7 gennaio 1999

“Il presente Catalogo, nato con l’idea di diventare un vero e proprio strumento di lavoro per gli studiosi del Leopardi, raccoglie, oltre la documentazione iconografica relativa alla mostra corredata dalle didascalie illustrative, anche le relazioni della giornata di studi sul tema L’autore e l’editore: Giacomo Leopardi dalle prime pubblicazioni milanesi alle recenti edizioni informatiche. Tale giornata, muovendo dall’analisi dei rapporti tra il Leopardi e l’editore Stella nelle sue diverse fasi e nei suoi principali aspetti e dalla valutazione delle prime recensioni e delle più significative attestazioni post mortem apparse in Milano sino al 1859, vuole disegnare una sorta di itinerario storico delle vicende editoriali del Leopardi: vengono esaminate in particolare le edizioni critiche procurate da Francesco Moroncini negli anni Trenta, la prima sistemazione complessiva degli scritti leopardiani ad opera di Francesco Flora (1937-1949) e poi via via, nel dopoguerra, le due nuove edizioni critiche dei Canti approntate da Emilio Peruzzi e Domenico De Robertis, l’edizione critica annotata dello Zibaldone di Giuseppe Pacella e quella fotografica curata da Emilio Peruzzi, tutti lavori che fanno assumere alla filologia leopardiana una posizione di primato all’interno del panorama dell’ecdotica nazionale. Si conclude poi con l’esame del mercato dei “tascabili” che a partire dagli anni Ottanta si affolla appunto di opere leopardiane, incluse persino alcune edizioni critiche, e del nuovissimo mercato dei CD-Rom che consentono, con tutta una serie di funzioni sofisticate, di interrogare il corpus a livelli molteplici di intertestualità.

Del resto proprio Milano, che nel lontano 1816 aveva offerto al giovane contino recanatese la possibilità di pubblicare il suo primo scritto di un certo valore (la traduzione del primo libro dell’Odissea) e che, ancora oggi, è uno dei maggiori centri librari nazionali, doveva ospitare una rivisitazione di tal genere e poteva offrire un serio contributo ad una storia editoriale leopardiana. E proprio per questo motivo sono state approntati anche i due Apparati posti a conclusione del Catalogo, apparati che vorrebbero diventare un utile strumento di lavoro e di consultazione: il primo illustra l’incidenza della città di Milano rispetto alle altre città italiane nelle pubblicazioni in vita del Leopardi; il secondo, invece, elenca tutte le maggiori edizioni delle opere del Leopardi post mortem, dal 1845, anno della pubblicazione dei due volumi delle Opere curate da Antonio Ranieri per la casa editrice Felice Le Monnier di Firenze, al CD-Rom dello Zibaldone appena uscito sui mercati librari italiani, accompagnando il tutto non solo con le semplici indicazioni tipografiche, ma anche riportando l’indice delle materie contenute in ciascun volume.

Il corredo iconografico intende infine ripercorrere in ordine sostanzialmente cronologico gli episodi più significative che scandiscono l’alterna storia dei rapporti di Leopardi con la cultura e con gli ambienti intellettuali della città ambrosiana nel primo Ottocento.”