Scrivere in italiano i libri degli altri


La traduzione è una delle forme dell’interpretazione, come ci ricorda Umberto Eco, ma è anche una delle forme della scrittura e chi traduce sceglie di scrivere in italiano i libri degli altri. Nel tradurre non entrano in gioco solo due o più culture e lingue naturali, bensì anche due linguaggi: quello di chi scrive e quello di chi traduce. Versare nella propria lingua madre un testo letterario solleva dunque una questione etica fondamentale: accogliere l’Altro e dargli ospitalità nella propria lingua e nella propria cultura senza che queste – al pari della lingua e della cultura di chi rivede la traduzione – neghino l’altrui riducendolo al proprio. Questo volume raccoglie i discorsi che i vincitori del premio di traduzione Babel-Laboratorio Formentini, assegnato dal Babel Festival di letteratura e traduzione di Bellinzona (CH) e dal Laboratorio Formentini per l’editoria di Milano, hanno tenuto durante le cerimonie di premiazione dal 2014 al 2018. Adeguate al testo fonte o accettabili per il lettore, le versioni che hanno avuto il riconoscimento nel corso di questi anni sono il frutto di grande dedizione, e gli interventi qui riuniti mostrano quanto il desiderio di tradurre sia intenso per i loro autori – per alcuni è una vera pulsione – e come la traduzione sia un luogo di serendipità che insegna qualcosa su di sé e sul proprio lavoro.

Disponibile dal 12 ottobre