Un paese segreto. Luino nelle prose di Vittorio Sereni e nelle fotografie di Carlo Meazza


Le prose che Vittorio Sereni dedica a Luino, il suo “paese segreto”, sono stampate in sobri caratteri grigi. Lo smagliante bianco e nero delle fotografie del varesino Carlo Meazza ne esalta un particolare, una frase, un luogo. Chi conosce la cittadina lacustre ritrova l’indimenticabile affresco nel quale, specie in certe limpide giornate invernali, lago cielo montagne alberi palazzi si compongono in perfetto equilibrio.

Il bel volume dell’Editore Francesco Nastro accosta sapientemente scritti e fotografie e lascia che il lettore si incammini sui viali percorsi dal poeta, avvolto dalla brezza del lago. Lo conduce tra le belle ville, i platani secolari, i caffè, gli mostra le luci tremolanti della sponda piemontese (“…mi ricorda una spilla che mia madre portava in cui piccoli brillanti e smeraldi si alternavano…”), le barche del circolo velico, i treni che sferragliano sui ponti, l’imponente stazione ferroviaria internazionale.

La raccolta delle prose, sinora disperse in vari saggi e periodici, ispirate all’autore dal luogo natale (era nato a Luino nel 1913) testimonia la contiguità del Sereni prosatore con il Sereni poeta.
I ricordi di Giovanna e Silvia Sereni, le figlie del poeta, di Giovanni Orelli, scrittore ticinese, e di Luigi Zanzi, storico varesino, completano la mirabile illustrazione di un angolo di provincia senza confini né tempo.
Scrive infatti Sereni di Luino: “…Sicché a uno come me che ci torna di tanto in tanto, vecchio e nuovo si presentano talmente fusi da illuderlo che lì una storia nuova debba cominciare”.

Maria Elena Daverio