Francesco Pastonchi, poeta ligure cui fu affidata la direzione della “Raccolta Nuova dei Classici italiani”, si adoperò perchè fosse prodotto per la sua collana un nuovo carattere e, nonostante i continui tentativi di Arnoldo Mondadori di optare per soluzioni già pronte e quindi più economiche, alla fine il nuovo carattere venne approntato. Tuttavia la “Raccolta Nuova” non arrivò a pubblicare nessun volume, ma il carattere Pastonchi venne conservato e usato per i volumi dei “Classici italiani” diretti da Francesco Flora.


Nel 1927, a preparativi ormai ultimati, venne pubblicato da Mondadori un volume di presentazione della “Raccolta Nuova dei Classici Italiani”, attualmente consultabile presso la sala studio della Fondazione Mondadori. Qui venivano indicate le linee guida della nuova iniziativa editoriale, le caratteristiche materiali che i volumi avrebbero avuto, i primi titoli con i nomi dei curatori.


Nel volume di presentazione del 1927 erano contenute anche fotografie dei vari tipi di legature previste per i volumi della nuova collana.


I frontespizî dei primi due volumi, Le poesie di Ugo Foscolo curate da Alberto Mocchino e I Promessi Sposi curati da Attilio Momigliano, erano già pronti e vennero riprodotti nel prospetto del ’27.
La “Raccolta Nuova dei Classici italiani”, tuttavia, con l’amara delusione del poeta direttore, non arriverà a portare alle stampe alcun volume e anzi nel 1927 verrà accantonata dall’editore per impiegare tutte le risorse della casa nella pubblicazione dell’opera omnia di D’Annunzio.
Il progetto verrà ripreso nel 1934 e affidato alla direzione di Francesco Flora.


Il primo volume pubblicato nei “Classici italiani” diretti da Francesco Flora fu il Bandello, curato dallo stesso direttore di collana, conservato nella biblioteca storica Arnoldo Mondadori Editore presso la Fondazione Mondadori.


Nel frontespizio dei volumi dei “Classici italiani” si ritrova la rosa mondadoriana accompagnata dal motto dantesco “In su la cima”, simbolo ideato da Francesco Pastonchi. In controfrontespizio era riportata tutta la terzina (Paradiso XIII, 133-135) dalla quale il motto era tratto.


Nel materiale pubblicitario dedicato alla collana venivano esaltate, oltre alla qualità della cura filologica del testo, le caratteristiche materiali dei volumi: la legatura in pelle, la carta India finissima, i caratteri nitidi, la bellezza dei cofanetti, spesso in omaggio per incentivare l’acquisto.


Un’ultima traccia della prestigiosa collana dei “Classici italiani” si ritrova nei più giovani e attuali “Meridiani”, varati nel 1969 sotto la direzione editoriale di Vittorio Sereni. I volumi infatti recano ancora in frontespizio la rosa con il motto dantesco ideata da Francesco Pastonchi.
L’intera collana dei “Meridiani” è conservata nella biblioteca storica Mondadori, presso la Fondazione Mondadori.