Nella collana di romanzi stranieri“Medusa”, oltre ai più nuovi autori americani, trovarono spazio importanti scrittori europei, in particolare tedeschi e francesi. Tra i lettori, accanto a Enrico Piceni che si occupò di gran parte della letteratura straniera non solo come lettore ma anche come traduttore e come curatore di collana, spicca il nome di Lavinia Mazzucchetti, tra i maggiori studiosi di letteratura tedesca che abbiano collaborato con la Mondadori. Anche la studiosa, insieme a Piceni e a Giacomo Prampolini, fu tra i consulenti per la stessa “Medusa”. Negli archivi è conservato un Fondo a lei intitolato (Fondo Lavinia Mazzucchetti), che conserva lettere e documenti relativi alla sua lunga collaborazione con la Casa Editrice in qualità di traduttrice e di consulente editoriale. Si segnala inoltre il ricco epistolario con il marito W.Jollos, e un interessante archivio fotografico.

Heinrich Boll, Ansichten eines Clown [Opinioni di un clown]

Lavinia Mazzucchetti, 15 giugno 1963

Il giudizio è tratto dal faldone che contiene documenti relativi ai Rapporti con la Casa Editrice, entro il ricchissimo Fondo intestato alla studiosa, che comprende carteggi, contratti, testi di lezioni e conferenze, fotografie, lettere private ecc.
Il volume di Boll è uscito in “Medusa”, n.494, nel 1965.


Alfred Doblin, Sieger un besiegte (Vincitori e vinti)

Ervino Pocar, 5 giugno 1947 – da PAR 2

Di Ervino Pocar, germanista, studioso e traduttore dal tedesco, la Fondazione Mondadori conserva un vasto Fondo (Fondo Ervino Pocar), circa 12.000 documenti che ripercorrono l’attività dello studioso tra il 1920 e il 1981, tra cui spicca il ricchissimo carteggio intrattenuto con autori e ricercatori italiani e tedeschi.
Di Alfred Doblin la Mondadori ha pubblicato Giganti, “Medusa”, n.29, 1934; Senza quartiere, “Medusa”, n.78, 1937; Confucio, “Biblioteca moderna Mondadori”, n.94, 1949.


Herman Hesse, Das Glasperlenspiel [Il gioco delle perle di vetro]

Lavinia Mazzucchetti, 20 ottobre 1949 – da PAR 2

Uno dei più difficili romanzi di Herman Hesse, come pure sottolinea Lavinia Mazzucchetti, destinato però a diventare un grosso successo, forse anche al di là di quanto pensasse la prima lettrice italiana. Il volume è uscito in “Il ponte” nel 1956 per la traduzione di Ervino Pocar (come si può notare dalle date, la traduzione ha necessitato più di cinque anni di lavoro) e ha poi avuto una lunga serie di riedizioni in varie collane mondadoriane (“I classici contemporanei stranieri”, 1966; “Biblioteca Mondadori”, 1876; “Biblioteca”, n.12, 1978; “I meridiani”, 1978)


Simone de Beauvoire, L’invitée [L’invitata]

Giancarlo Vigorelli (manoscritto), 13 marzo 1947 – da PAR 2

Sono numerosi i pareri a firma di Giancarlo Vigorelli risalenti agli anni dell’immediato dopoguerra. E’ quindi da annoverare tra i primi lettori della Casa Editrice nel periodo della ricostruzione post bellica. Il romanzo in esame, tradotto da Federico Federici, uscì in “Il bosco” (n.118) nel 1962.

Trascrizione

Simone de Beauvoir, L’invitée, Gallimard, 1943

Giancarlo Vigorelli, 13 luglio 1947

Tra L’Invitée e Le sang des autres non saprei quale preferire. Diverse le storie, ma forse eguali le tesi. Certo, molto vicine le tecniche narrative; questa, alla lettura, riesce un po’ più lontana ed astratta, benché abbia pagine di effetto sicuro. La protagonista è un po’ prigioniera dei suoi casi.

Quando è uscito, ad ogni modo, il libro ha fatto salutare in S.d.B. una narratrice più che tipica. Ricordo che Mauriac parla di questo romanzo con iperbole. Senza dubbio, è uno dei maggiori documenti di psicologia, o almeno di casistica, contemporanea. Credo si debba tradurre almeno uno dei due, o Le sang o l’Invitée.

Giancarlo Vigorelli


Jean Cocteau, La difficulté d’etre

Enrico Piceni (manoscritto) s.d. – da PAR 5

Il lettore, Enrico Piceni, è una delle figure di spicco della Mondadori: curatore di collana (nella fattispecie della “Medusa”, ma anche nel comitato di lettura dei “Romanzi della palma” e di altre collezioni di autori stranieri), traduttore dal francese e dall’inglese.
Il giudizio negativo relativo al volume di Cocteau conferma le preferenze della Casa Editrice verso testi adatti a un pubblico medio. Di Cocteau, la Mondadori pubblicò solo I ragazzi terribili, “Il ponte” 1947.

Trascrizione

Jean Cocteau, La difficulté d’être

Enrico Piceni, s.d.

Il libro è interessantissimo, perché costituisce una specie di confessione, di autobiografia spirituale e critica di uno dei più discussi ingegni francesi, e di uno degli scrittori e commediografi più contraddittori, più irritanti e a volte più affascinanti del nostro tempo. Ma Cocteau rimane sempre un artista per iniziati, anche se qualche sua commedia ha conseguito successi abbastanza popolari: il pubblico quindi di questo volume è necessariamente un pubblico limitato, quel tipico pubblico che i libri francesi se li legge nell’originale. Ancora la traduzione potrebbe esser giustificata se compiuta ad opera di un vero scrittore nostro, un Cecchi, un Vittorini, un Piovene, che potrebbero farne un esercizio di stile. Ma la traduzione della signora Paroldo è appena fedele e anche fedele solo alla superficie, giacché lo stile di Cocteau è pieno di tranelli, come il suo pensiero, e molto spesso la traduttrice manca della necessaria penetrazione e malizia.

Parere dunque sfavorevole all’accettazione.

E.Piceni