Mario e il mago non trovò il consenso della critica fascista del tempo e poté essere pubblicato soltanto dopo la guerra. Nel 1932 Lavinia Mazzucchetti esprimeva ad esempio in una lettera a Enzo Ferrieri i suoi dubbi nel far venire Thomas Mann in Italia per le celebrazioni del centenario della morte di Goethe.
Anche lo stesso scrittore aveva comunicato in una lettera alla Mazzucchetti le sue riserve su un’eventuale pubblicazione del racconto nell’Italia del tempo. In spirito di amicizia, le faceva pervenire comunque un esemplare dell’edizione tedesca illustrata da Hans Meid, accompagnato da una dedica in cui, pur esprimendo il suo rammarico per la situazione politica italiana di quegli anni, ribadiva la sua simpatia per l’Italia.

Lettera di Lavinia Mazzucchetti a Enzo Ferrieri, 12 agosto 1932


Nel 1945, in occasione della pubblicazione della traduzione di Anna Bovero, Mario e l’incantatore, vista con soddisfazione nonostante l’illegalità editoriale, Lavinia Mazzucchetti pubblicava sulla rivista «La Lettura» la dedica di Thomas Mann di quindici anni prima, proprio per dissolvere pregiudizi diffusi su un’anti-italianità che lo scrittore avrebbe espresso nel racconto.