Almanacco delle classifiche

In base alle classifiche settimanali dei libri più venduti, pubblicate su «la Lettura» del «Corriere della Sera», l’Almanacco registra, tra 2017 e 2018, il trionfo del romanzesco, declinato principalmente secondo le diverse sfumature del giallo. Il dominio della serialità poliziesca viene controbilanciato dalle letture per giovanissimi e dall’ evasione romantica, neocrepuscolare o appassionata.

Com’è fatto l’Almanacco?
Come i lettori di Tirature ben sanno, le classifiche settimanali dei libri più venduti registrano la graduatoria dei primi dieci titoli, elaborata da multinazionali delle analisi di mercato sulla base di un calcolo proporzionale. Al primo della settimana infatti, indipendentemente dall’ammontare effettivo delle copie smerciate, viene attribuito un indice di vendita pari a 100 punti; le posizioni a scendere, poi, dalla seconda alla decima, vengono stabilite sulla base delle vendite degli altri titoli, commisurate a quelle del primo. E così, accanto alla posizione in classifica, si può notare, per i titoli dal secondo al decimo posto, la presenza di un indice inferiore a 100 che segnala, con maggiore precisione del semplice numerale ordinale, l’effettivo scarto rispetto alla posizione da 100 punti. L’Almanacco delle classifiche, allora, anche quest’anno ha sommato gli indici di vendita dei singoli titoli, di volta in volta apparsi nella top 10 domenicale di «la Lettura», dalla prima settimana del novembre 2017 all’ultima settimana dell’ottobre 2018. Alla base di questa operazione si pone la considerazione che le classifiche, come indicatori pressoché istantanei dei consumi editoriali, rimandano, settimana per settimana, alla costellazione di tendenze, gusti, mode e fenomeni diversi che, nel mutevole gioco della domanda e dell’offerta editoriale, intrecciano le scelte degli autori, degli editori e del pubblico. Gioco che, al tempo stesso, le classifiche registrano e alimentano, visto il loro consolidato valore promozionale: indipendentemente dalle reali quantità numeriche, oggetto delle loro rilevazioni, la classifica, con i suoi indici di vendita, risulta cruciale in quanto dispositivo di percezione e di orientamento del consumo letterario.
Sono state esaminate cinquanta classifiche: non cinquantadue, perché la seconda di dicembre è dedicata alla top 10 dei lettori, mentre l’ultima è dedicata al consuntivo delle vendite dell’anno in chiusura. Se calcoliamo che ciascuna settimana prevede dieci posizioni, abbiamo allora cinquecento possibili piazzamenti che sono stati in concreto occupati, nel periodo considerato, da poco più di cento titoli effettivi. Con grossolana approssimazione, allora, possiamo affermare subito un primo concetto: e cioè che la presenza di un libro, una volta entrato all’interno della classifica, descrive un ciclo della durata di cinque settimane di media, vale a dire poco più di un mese circa. Com’è ovvio, però, alcuni dei cento titoli entrati nella top 10 si mantengono per molte settimane in graduatoria, naturalmente oscillando tra posizioni diverse: nell’Almanacco si parla dei primi dieci dell’anno. E di qualche titolo che, pur sfuggito alla decina più prestigiosa, verrà richiamato perché interessante ai fini di una mappatura più articolata.

La top 10 dell’anno: la prevalenza del romanzesco
La somma degli indici di vendita dà la seguente classifica: indico i primi dieci titoli con il relativo indice di vendita complessivo, interpretabile come una sorta di quantificatore del gradimento. Vediamo:
1) Andrea Camilleri, Il metodo Catalanotti, Sellerio –1520
2) Fabio Volo, Quando tutto inizia, Mondadori – 1174
3) Dan Brown, Origin, Mondadori – 963
4) Helena Janeczek, La ragazza con la Leica, Guanda – 962
5) Francesca Cavallo e Elena Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli 2, Mondadori – 863
6) Joel Dicker, La scomparsa di Stephanie Mailer, La nave di Teseo-841
7) Alicia Giménez-Bartlett, Mio caro serial killer, Sellerio – 669
8) Marco Malvaldi, A bocce ferme, Sellerio – 633
9) Me contro te (Luigi Calagna e Sofia Scalia), Divertiti con Luì e Sofì, Mondadori Electa –565
10) Maurizio de Giovanni, Il purgatorio dell’angelo, Einaudi – 544

A colpo d’occhio, il dato che maggiormente colpisce, soprattutto perché in controtendenza rispetto ai dati dell’Almanacco dell’anno scorso, è l’indiscusso trionfo dell’intrattenimento romanzesco. Otto dei dieci titoli, infatti, appartengono alla narrativa di fiction, declinata principalmente nella sua modalità gialla (Camilleri, Brown, Dicker, Giménez-Bartlett, Malvaldi, De Giovanni) o, in misura minore, nella sua modalità più romantico-sentimentale (Volo, Janeczek). Vistosamente assente risulta così la saggistica: per incappare in un titolo riferibile al genere dobbiamo scendere fino alla quattordicesima posizione, che registra l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate di Jorge Bergoglio. Pubblicata simultaneamente da più editori con diversi prezzi, e in classifica tra aprile e maggio, l’esortazione ottiene, una volta sommati gli indici di vendita delle diverse edizioni, un ammontare complessivo di 516: sono certamente tanti punti, che potrebbero equivalere a cinque settimane di prima posizione assoluta, ma non sono sufficienti per raggiungere la top 10 annuale. Bergoglio, così, deve accontentarsi di essere collocato tra la Ferrante di L’amica geniale, e/o, 2011 (522 punti, tredicesima posizione), rilanciata in settembre dall’anticipazione veneziana della fiction tv programmata per fine novembre, e le Storie della buonanotte per bambine ribelli (Mondadori, quindicesima posizione), clamoroso successo editoriale che, dopo la prima posizione assoluta dell’anno 2017 mantiene ancora, nel periodo considerato, il ragguardevole gruzzolo di 503 punti, manifestando la longevità di un vero e proprio long seller.

Il pubblico dei giovanissimi
Senza saggistica, come dicevamo, due soli titoli contrastano il dominio editoriale della narrativa romanzesca: le Storie della buonanotte per bambine ribelli 2, Mondadori, con 863 punti al quinto posto della classifica finale e il fantalibro Divertiti con Luì e Sofì, dei Me contro Te (Sofia Scalia e Luigi Calagna), Mondadori Electa, al nono posto con 565 punti. Entrambi i titoli si rivolgono al pubblico dei giovanissimi: da una parte, così, abbiamo un’ulteriore conferma di come le proposte per giovani lettori costituiscano, per la salute del mercato librario, un fattore decisivo; dall’altra, però, la diversità delle due proposte richiede un approfondimento su destinatari e tipo di leggibilità delle due pubblicazioni.
Nel caso delle intraprendenti Francesca Cavallo ed Elena Favilli siamo di fronte a una piuttosto prevedibile riconferma: le autrici, sull’onda del primo episodio, di travolgente successo, mantengono comprensibilmente identica la loro fortunata formula editoriale con la quale propongono, ora, una nuova serie di accattivanti biografie di donne eccezionali, ciascuna accompagnata da una suggestiva tavola illustrata. Dall’uscita di Storie n. 1, la serie di brevi ritratti, accompagnati da illustrazioni, si presenta al lettore contemporaneo come riconoscibile format di consolidato successo, adottato anche da ambiti molto lontani dalle favole per bambini (come dimostra l’eloquente esempio – estraneo peraltro alla nostra classifica – della Storia del comunismo in 50 ritratti, di Paolo Mieli, Mondadori, aprile 2018). E dunque non stupisce la favorevole accoglienza della seconda puntata anche se, come è ovvio per tutti i grandi exploit, ripetere il risultato iniziale negli stessi termini numerici è sempre una sfida difficile. Il quantificatore di gradimento, infatti, ammonta quest’anno a circa la metà di quello calcolato per il primo volume. Il che, però, non impedisce, alle Storie n. 2, di rientrare con onore tra le prime dieci posizioni. E ci permette anche di toccare con mano, efficacemente fotografato dai movimenti della classifica, quanto il successo del nuovo libro di un autore noto sia in grado di rilanciare, presso i lettori, un suo vecchio titolo. Le Storie 1, infatti, dopo un’ultima presenza ai gradini bassi della top 10 nel dicembre 2017, sembravano aver esaurito il loro ciclo. Ricompaiono però, in posizione medio-alta, in seguito al lancio delle Storie 2. Queste, infatti, pubblicate il 27 febbraio, sono il titolo più venduto di marzo, ed escono dalla classifica mensile in giugno, totalizzando tre mesi di permanenza tra i primi dieci del mese. Proprio a marzo, guarda un po’, troviamo, in quarta posizione, anche il vecchio titolo, rinverdito dal successo di quello nuovo.
Anche per i Me contro te, come già accaduto per le Storie della buonanotte 1, la Rete ha giocato un ruolo centrale nel successo del prodotto editoriale. Che si presenta in stretta relazione con la notorietà, già ben consolidata presso il loro pubblico di riferimento, dei due giovani siciliani (Sofia ha 21 anni, Luigi 26), il cui canale YouTube conta oltre 3 milioni di iscritti. Fidanzati anche nella realtà, i Me contro te mettono in scena, nei loro video, una versione simpaticamente infantilistica della relazione di coppia, riscontrando un altissimo gradimento tra i ragazzini che fanno la fortuna, oltre che del loro canale video, anche del sito, dell’account Instagram, della linea di magliette e cover di cellulari di cui Sofì e Luì sono ideatori. Il libro, uscito il 12 giugno, entra subito nella top 10, dove resiste anch’esso, in varie posizioni, per tre mesi. Come fantalibro, però, si differenzia nettamente dalle Storie perché, oltre a promettere la rivelazione di molti segreti dei loro beniamini, presuppone l’intervento diretto del lettore: invitato a contribuire, con il disegno e le parole scritte, alla creazione di «una vera e propria opera d’arte da conservare gelosamente», il giovane fan si trova per le mani la versione contemporanea dell’antico diario-album dei ricordi dei suoi genitori, riattualizzato dalla mediazione della Rete. Una lettura/ scrittura interattiva, che vuole riproporre, anche sulla carta, il comportamento dei social?

Molteplici sfumature di giallo…
Degli otto romanzi in classifica, ben sei rientrano nella categoria del poliziesco. Al numero uno, infatti, troviamo Camilleri con Il metodo Catalanotti, Sellerio, 1520 punti: uscito il 31 maggio, risulta il libro più venduto ininterrottamente da giugno ad agosto; scende al quarto posto in settembre quando, però, viene seguito da un altro titolo dell’autore, la lettera alla pronipotina Matilda, Ora dimmi di te (Giunti, 357 punti), al quinto posto nella classifica del mese. Tra i pochi che, con Cavallo e Favilli e con Jorge Bergoglio (intervistato da Thomas Leoncini in Dio è giovane, Piemme, ottavo posto in aprile, 122 punti complessivi), riescono a piazzare contemporaneamente ben due titoli nelle classifiche settimanali, Camilleri, significativamente, fa però saltare il banco proprio con un episodio dell’ennesima puntata della serie di Montalbano, che ha fatto la notorietà dell’autore presso il grande pubblico. L’ambientazione della vicenda nel mondo del teatro, vecchio amore dello scrittore, richiama peraltro anche l’attenzione dei camilleriani della prima ora, che ricordano con spasso il grottesco caso teatrale del Birraio di Preston (1995). Con la consumata abilità narrativa che lo ha reso celebre, l’autore unisce, al preciso meccanismo della trama gialla, un’atmosfera quanto mai pirandelliana in cui farsa e tragedia si mescolano inestricabilmente, anche se non soprattutto grazie alle vivaci invenzioni linguistiche del camillerese.
A una conosciuta serie appartiene anche il secondo giallo in classifica, in terza posizione assoluta con 963 punti. In Origin, infatti, Dan Brown ripropone per la quinta volta il noto protagonista del Codice da Vinci, Robert Langdon. Avvalendosi questa volta dell’aiuto di un’intelligenza artificiale, il professor Langdon è al centro di una riconoscibile miscela di scienza, fede, superstizione, arte, crittografia e tecnologia, tipica delle trame browniane: un giallo ricco di suspence e colpi di scena, tra ricostruzioni storiche fantasiose e teorie parascientifiche efficacemente intrecciate per l’intrattenimento dei lettori. Uscito il 3 ottobre 2017, Origin descrive un eccezionale ciclo di cinque mesi ai piani alti della classifica, dove si registra infatti fino a febbraio. E poi interessante notare, dal punto di vista delle dinamiche del mercato, che la classifica annuale 2017, reperibile su «la Lettura» del 31 dicembre, mette Origin al secondo posto per numero di vendite annuali. Il che conferma come i buoni piazzamenti nell’ultimo trimestre dell’anno – il titolo esce in ottobre, il consuntivo è di fine dicembre – siano strategici in termini di copie vendute. Se poi lo siano anche in termini di copie lette, è più complicato da dimostrare, ma la persistenza del titolo in classifica lo lascia presupporre.
Niente serialità per il terzo thriller in classifica, in sesta posizione con 841 punti, La scomparsa di Stephanie Mailer. Lo svizzero Joel Dicker, già autore Bompiani, rimaneggia la formula del cold case con un noir dalla complessa struttura narrativa – oltre trenta personaggi, molteplici narratori, salti temporali di ritmo sostenuto – e getta uno sguardo negli oscuri segreti di una piccola comunità della provincia americana negli anni novanta. Come già con la Paula Hawkins di Dentro l’acqua (Piemme), grande successo di qualche stagione fa, l’eccellente risultato del volume di La nave di Teseo sembra indicare l’apprezzamento del pubblico verso strutture narrative non necessariamente elementari, e rivolte a un numero di lettori certo cospicuo ma non plebiscitario, e tutto sommato stabile. Ce lo dice la classifica: uscito il 10 maggio, il volume viene subito compreso tra i più venduti del mese benché non raggiunga, mensilmente, mai la prima posizione. Al trionfo mancato, però – c’è Camilleri al primo posto in quei mesi… – supplisce la notevole persistenza del titolo in classifica, da maggio a settembre. Cinque mesi, come il celeberrimo Dan Brown.
Torniamo alla serialità con il nuovo episodio dell’ispettrice barcellonese Petra Delicado, al settimo posto con 669 punti, nata dalla fantasia di Alicia Giménez-Bartlett. La scrittrice spagnola, con Camilleri in prima posizione e Malvaldi in ottava, compone una sorta di magico trio Sellerio nella nostra classifica: tutti e tre giallisti, seriali, ben individuabili in libreria per colore e formato dei volumi… sembra sempre facile, a posteriori, individuare cos’hanno in comune i grandi successi, vero? Accanto alla serialità, Mio caro serial killer esibisce una tonalità che lo ascrive al noir, visto che, accanto al tema già cupo dell’assassinio efferato di donne sole, la scrittrice mette in scena una Petra più turbata del solito perché emotivamente coinvolta, come donna, dai fatti su cui indaga. Uscito a metà marzo, quando entra già tra i primi dieci del mese, è al primo posto in aprile e rimane in classifica per tre mesi.
Il trio Sellerio si chiude all’ottava posizione, con i 633 punti di Malvaldi. Di nuovo l’episodio di una serie, quella del BarLume, ambientata in un immaginario paese della Toscana, dove un quartetto di arzilli pensionati passa il tempo, oltre che al bar che dà il nome alla serie, a risolvere intricati delitti. A bocce ferme parla di un cold case ma, lungi dall’adottare lo stesso tono noir di Dicker, si può descrivere come un “giallo comico”, dal tono leggero e intelligente. Un’ulteriore declinazione del genere giallo, capace di farsi, in questo caso, anche commedia di costume. Uscito il 5 luglio, entra subito tra i primi dieci del mese e vi resta fino a settembre.
Einaudi occupa la decima posizione con Il purgatorio dell’angelo (544 punti): uscito a fine giugno, è ai piani alti della classifica in luglio e in agosto. Il commissario Ricciardi, con Montalbano, Petra Delicado, i vecchietti del BarLume e Robert Langdon, rientra tra i più vitali personaggi di finzione dell’immaginario letterario contemporaneo, dai quali si distingue per le sue doti paranormali. Visitato dai morti sui quali indaga, ne raccoglie le ultime parole; a questa singolare caratteristica si aggiunge, come ulteriore tratto distintivo della narrativa di De Giovanni, l’ambientazione storica nella Napoli degli anni trenta, raccontata con una lingua elegante e suggestiva.
Un giallo storico, allora, con un pizzico di soprannaturale: un’ulteriore sfumatura del giallo di cui si colora, prevalentemente, la nostra classifica.

Il romanzo romantico
In seconda e quarta posizione, a controbilanciare l’efferatezza di una classifica quasi tutta declinata sui morti ammazzati, intervengono due titoli che, sebbene molto lontani tra loro per tanti versi, risultano però entrambi riconducibili ai modi dell’affabulazione romanzesca più sentimentalmente connotata, vuoi nelle modalità più dichiaratamente rosa di Quando tutto inizia (Mondadori, 1174 punti), vuoi mediate da un approccio storico che, però, non intende prendere le distanze dalle passioni, sia amorose sia politiche sia artistiche, dell’affascinante figura femminile protagonista di La ragazza con la Leica (Guanda, 962 punti).
Al secondo posto della classifica, infatti, troviamo il nono romanzo di Fabio Volo, che racconta la storia di una relazione extraconiugale tra due quarantenni un po’ scentrati, sullo scenario di una Milano non più da bere, ma ormai completamente instabile e precaria. Lui è un pubblicitario quarantenne sentimentalmente immaturo; lei è madre di un bambino un po’ annoiata dal tran tran coniugale. Dopo l’avventura iniziale, le cose sembrano però farsi serie… L’amore ai tempi del precariato sollecita l’identificazione di lettrici e lettori che, come dice l’autore, sono invecchiati prima di riuscire veramente a maturare, schiacciati come sono tra i più grandi, che non intendono lasciare la stanza dei bottoni, e incalzati dai più giovani, meglio preparati e agguerriti per affrontare la contemporaneità. Il libro esce il 10 novembre 2017, mese in cui entra direttamente in seconda posizione, e resta ai primi posti fino a tutto febbraio.
Il libro di Helena Janeczek occupa invece il quarto posto. Romanzo biografico, ricostruisce la storia della fotografa Gerda Taro nell’Europa degli anni trenta, tra crisi economiche, guerre civili e ascesa dei fascismi. Un racconto che presuppone una minuziosa documentazione, che narra l’esistenza di una figura femminile affascinante e inafferrabile sullo sfondo di un’epoca problematica e, per molti versi, simile a quella attuale. Il romanzo, uscito nel settembre 2017, non entra nelle classifiche dei più venduti fino a luglio, quando compare direttamente in terza posizione: ai piani alti delle classifiche sosta per tre mesi. Come si capisce molto chiaramente, il caso Janeczek ci dice che, come Cognetti l’anno scorso, il premio Strega ha lo stesso effetto di un lancio pubblicitario da bestseller e porta il volume, già pubblicato e magari passato inosservato (o non adeguatamente osservato), alle vette della classifica annuale.