Il teatro è il fulcro dell’impegno culturale di Enzo Ferrieri, la passione di cinquant’anni di lavoro. Tale interesse entra a far parte dell’orizzonte del «Convegno» già dopo il primo anno di attività, nel 1921, quando Ferrieri decide di inaugurare il «Convegno editoriale» pubblicando un testo teatrale, Il risveglio di primavera, tradotto da Giacomo Prampolini: la tragedia, scritta venti anni prima da Frank Wedekind e considerata scandalosa dai censori dell’epoca era riuscita ad approdare sulle scene tedesche grazie a Max Reinhardt solo nel 1906. Nel giugno del 1923 il numero 4-6 del «Convegno» è interamente dedicato al teatro e parla di Gordon Craig, Copeau, Reinhardt; pochi mesi dopo è ancora il «Convegno editoriale» a pubblicare in volume un estratto dal numero successivo della rivista: La messa in scena e il suo avvenire, la prima traduzione italiana di un’opera di Adolphe Appia, il cui pensiero approda in Italia grazie anche ad un intervento di Gio Ponti, amico di Ferrieri. In quello stesso numero l’attenzione è rivolta a Jacques Copeau e al suo teatro, il Vieux Colombier, capace di affascinare Ferrieri specialmente per l’attenzione che il Maestro dedica al testo e allo studio del testo.


Nell’editoriale monografico sul teatro, inoltre, Ferrieri annuncia la prossima apertura del Piccolo Teatro del Convegno, in corso Magenta. La sala è inaugurata il 10 novembre 1924 con All’uscita, una novità assoluta di Luigi Pirandello, seguito da Gli Innamorati di Carlo Goldoni, quest’ultima messa in scena in collaborazione con Eugenio Levi. La prima stagione a Palazzo Litta prosegue con Marionette, che passione! di Rosso di San Secondo e con L’Uragano di Ostrovskij, quindi si chiude con Bastos l’ardito di Régis e de Veynes. A partire dal 1925 l’attività teatrale di Ferrieri si sposta al Circolo del Convegno nelle sale di Palazzo Gallarati Scotti dove frequenti sono le conferenze e le letture dedicate all’opera di drammaturghi italiani e stranieri: si spazia dal ciclo di lezioni di Adriano Tilgher Il teatro europeo contemporaneo: Gli unanismi; L’opera di Georg Kaiser; Miguel de Unamuno; Il teatro intimista francese; Il teatro tedesco del tempo presente alla lettura di Riccardo Bacchelli della prima versione di Pandora di Goethe, dalla mostra di bozzetti di Anton Giulio Bragaglia agli incontri organizzati con Silvio D’Amico sulla Storia del teatro italiano, dimostrando un’attenzione continua tanto alla tradizione quanto alle innovazioni più contemporanee.


Dal 1956 Enzo Ferrieri dirige il Nuovo Teatro del Convegno al palazzo degli Omenoni, dove continua a proporre un teatro ricco di novità: Assassinio nella cattedrale di Eliot, Teresa Angelica di Bompiani, Bella di Cesare Meano, Amleto di Riccardo Bacchelli, Il capitale di Malaparte, Robinson di Supervielle sono solo alcuni dei titoli in cartellone in cinque anni di intenso e faticoso lavoro.


Il teatro è per Enzo Ferrieri una delle modalità più interessanti per dialogare con la poesia, la traduzione della parola in atto guidata da una ricerca critica: sotto tale punto di vista è forte la rottura con il pressappochismo delle compagnie capocomicali che in quello stesso periodo operano in Italia. L’Enciclopedia dello Spettacolo nel definirlo «uno dei pionieri della regia teatrale» tiene a mente lo studio e l’attenzione che egli dedica a ciascun elemento della messinscena. Grazie alle note lasciate sui copioni, agli appunti, ai bozzetti di scene e costumi (primo scenografo del Convegno è Fontanals, poi Pier Luigi Pizzi, Enzo Convalli, Emma Calderini), agli schemi planimetrici per i movimenti degli attori, agli appunti sulla recitazione e sulla professione dell’attore, agli schizzi per i piani delle luci e alle annotazioni per inserti musicali oggi è possibile pensare una ricostruzione della metodologia operativa e della poetica di Ferrieri.


Nel 1929, quando Enzo Ferrieri diventa direttore artistico della neonata EIAR, intuisce le potenzialità del mezzo emergente e, visto il successo come autore, costituisce la Compagnia di Prosa di Radio Milano. Nonostante i vincoli posti dalla Società degli Autori egli è in grado di portare avanti un progetto di teatro radiofonico che da una parte trova forma teorica nel manifesto La radio come forza creativa – dove ampia parte è dedicata al «Teatro per Radio» – e dall’altra si concretizza in quasi 600 regie battezzate da Oliviero Ponte di Pino «il canone Ferrieri». Uscendo dalla nicchia del pubblico del Convegno, il teatro radiofonico di Ferrieri raggiunge le case di tutto il paese senza per questo pregiudicare la qualità del repertorio. Rispetto alla temporaneità dello spettacolo dal vivo o della diretta radiofonica ciascuno dei copioni dattiloscritti costituisce una prova documentale, l’elemento attraverso il quale poter ricostruire le tappe di un percorso coerente.


Le scelte drammaturgiche di Enzo Ferrieri, indipendentemente dal medium utilizzato, rispecchiano la varietà dei suoi interessi. Dai tragici greci (Aristofane, Plauto) alle rivisitazioni moderne di miti antichi (ad esempio La lunga notte di Medea di Alvaro, Medea di Anouhil, Anfitrione 38 di Giraudoux, Antigone di Brecht), dai classici (Shakespeare, Goldoni, Moliére) al dramma borghese (Ibsen, Strindberg, Wilde, Shaw), fino all’Ottocento e ai contemporanei (Puskin, Gogol, Lorca, Steinbeck, Achard, Cocteau, Tennessee Williams, Shnitzler, Kaiser, Eliot, Bacchelli).


L’operato di Ferrieri all’interno del panorama del teatro italiano lo accoglie anche nella veste di traduttore: nel 1944, per la Collana Teatro di Rosa e Ballo diretta da Paolo Grassi, traduce Il magnifico cornuto di Crommelynk e, l’anno successivo, Il Gabbiano di Cechov.
I materiali relativi all’attività teatrale di Enzo Ferrieri presenti nell’Archivio non sono individuabili soltanto nelle serie Copioni o nella sottoserie Stagioni teatrali, ma sono stati classificati a seconda della tipologia e della storia archivistica anche in fascicoli appartenenti ad altre serie.


Nell’archivio di Enzo Ferrieri è conservato un consistente nucleo di bozzetti firmati dagli scenografi e dai costumisti che collaborarono con Enzo Ferrieri, come Fontanals, Pizzi, Convalli, Calderini.

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