Nel carteggio si ritrovano i nomi di autori, giornalisti, editori e, in generale, tutte quelle personalità appartenenti ai più diversi ambiti della cultura, con le quali Lopez ha stabilito nel corso della sua vita rapporti di collaborazione nei diversi ambiti professionali in cui ha operato e che, in alcuni casi, sono divenuti anche rapporti di amicizia: Elio Bartolini, Michele Prisco, Lucio Ridenti, Sandro D’Amico solo per ricordare i più ricorrenti ma anche Primo Levi, Italo Calvino, Alberto Mondadori tra quelli più noti.
Tra i nuclei maggiormente consistenti vanno senz’altro segnalati il carteggio con l’amico Dario Navarra, in Israele, e i fitti scambi con il fratello Roberto, storico medievista di fama internazionale, che vive negli Stati Uniti, dove alle informazioni di carattere personale si alternano continui riferimenti culturali e alla situazione politica ed economica dei rispettivi Paesi di residenza.
Otre 400 sono i documenti raccolti nei 36 fascicoli di carteggio con Roberto Lopez: nella lettera riprodotta, inviata da New York nel gennaio del 1947, ai complimenti per il lavoro in Mondadori e all’attenta e critica analisi dell’opera prima di Guido, si alternano affettuose raccomandazioni: “Eri veramente magrolino quando ti ho visto a Milano. Sta bene la carriera, l’onore, lo stipendio… ma la salute prima di tutto […]. Se è necessario, lascia l’università o va più adagio col romanzo, o scrivi meno novelle o fatti ridurre l’orario – ma non lavorare più di quello che tu possa fare senza serio rischio per la tua salute […].”