Gli umanisti navigano poco

Il panorama dei siti culturali e letterari si mostra ancora carente soprattutto dal punto di vista qualitativo. Non mancano comunque le esperienze interessanti come i progetti per la creazione di biblioteche digitali o la comparsa dei primi portali culturali, mentre le riviste letterarie on-line proliferano, anche se spesso a modesto livello. Senza contare poi la funzione di mediazione culturale che stanno assumendo le librerie in rete. In conclusione, un panorama poco soddisfacente sul piano dei contenuti, che necessita di un maggior impegno da parte dell’intellettualità umanistica nel mondo della comunicazione on-line.
 
Il quadro generale
Il 2000 può senza dubbio essere considerato l’anno in cui Internet ha finalmente acquisito la natura di fenomeno di massa anche nel nostro Paese. Sebbene le statistiche relative agli utenti della rete siano notoriamente poco attendibili, anche i dati più pessimistici indicano ormai prossimo ai 10 milioni il numero di persone che la utilizzano, almeno in modo saltuario. Tassi di crescita paralleli si sono registrati anche nel numero di siti web che offrono contenuti in lingua italiana. D’altra parte, anche senza far ricorso ai dati forniti dagli istituti di ricerca sociometrica, la rilevanza del fenomeno Internet è testimoniata dall’importanza che la rete ha assunto nel dibattito economico, nella comunicazione sociale, e persino nel costume e nel senso comune.
A fronte di questa esplosione, come si colloca il mondo della cultura letteraria italiana nei confronti della rete? Se si analizza il dibattito culturale e letterario degli ultimi anni, si può osservare come i temi legati alle nuove tecnologie del sapere abbiano registrato un certo successo. Tuttavia, in generale, gran parte di tale dibattito si è articolato intorno alla querelle sul «futuro del libro» o alla presunta opposizione tra «Internet e libri» (con tutte le possibili varianti come «Internet e cultura testuale», «Internet e lettura», «nuovi media e letteratura»). Insomma, l’attenzione degli intellettuali si è rivolta prioritariamente alle possibili conseguenze che il nuovo medium telematica avrebbe sulla produzione e soprattutto sulla fruizione (invero piuttosto malandata per proprio conto) di libri e affini.
Come sempre avviene quando si riflette sui rapporti tra tecnologie e cultura in questi termini, il dibattito si è polarizzato sulla classica dialettica tra posizioni apocalittiche (maggioritarie) e integrate. E anche le argomentazioni portate a sostegno dell’una o dell’altra tesi, invero, non sono molto dissimili da quelle che animarono la polemica sui mass media degli anni Sessanta. Questa riedizione, riveduta e corretta, di temi e argomenti ormai datati desta non pochi sospetti. Viene da pensare che a molti dei nostri intellettuali e scrittori sfugga, o almeno appaia poco chiara, la reale natura e portata della trasformazione indotta dai nuovi strumenti di comunicazione del sapere.
A sostegno di questa ipotesi si può portare la constatazione del fatto che i temi culturali hanno scarso rilievo nella comunicazione on-line. Infatti, almeno per ora, la presenza su Internet di risorse culturali, e segnatamente letterarie, è piuttosto carente non tanto e non solo dal punto di vista quantitativo quanto, soprattutto, da quello qualitativo. Sembra che gli intellettuali e gli scrittori italiani, anche quelli che si annoverano tra gli integrati, pur essendo attratti dalla polemica teorica, siano poco interessati a sperimentare direttamente le opportunità che questo nuovo mezzo potrebbe portare alla comunicazione culturale.
Se questo è il quadro generale, si deve rilevare come non siano mancate esperienze e sperimentazioni interessanti e soprattutto come, negli ultimi anni, si siano manifestati segnali importanti di una inversione di tendenza. Per fornire un quadro, ovviamente parziale, di queste esperienze, proponiamo una tassonomia delle risorse di rete che offrono (in tutto o in parte) contenuti attinenti a temi culturali e letterari. In base a questa nostra classificazione distinguiamo le risorse letterarie su Internet in tre categorie principali: risorse accademiche specialistiche; siti di divulgazione e di mediazione culturale; siti commerciali.
 
Risorse accademiche specialistiche.
Sebbene con un certo ritardo, la comunità accademica umanistica e letteraria italiana ha iniziato a utilizzare Internet come mezzo di diffusione per la comunicazione scientifica specialistica e come luogo di archiviazione e distribuzione del patrimonio testuale. Soprattutto in questo secondo ambito l’Italia ha iniziato a colmare il divario con altri paesi, con la realizzazione di due importanti progetti di biblioteche digitali della letteratura italiana.
Il progetto CIBIT (Centro Interuniversitario Biblioteca Italiana Telematica, cibit.humnet.unipi.it), che raccoglie undici università, ha realizzato una biblioteca digitale basata sul software di analisi testuale DBT, sviluppato presso l’Istituto di linguistica computazionale di Pisa. La collezione testuale del CIBIT ammonta a oltre un migliaio di titoli che si collocano nell’ambito della tradizione letteraria italiana, ma contiene anche testi di carattere storico, giuridico, politico, filosofico e scientifico. Il sistema permette di effettuare ricerche e concordanze direttamente on-line, sebbene soffra di alcune limitazioni legate al formato in cui sono stati codificati i documenti, e alle tecnologie utilizzate per consentire l’accesso in rete, che richiedono agli utenti la disponibilità di risorse computazionali piuttosto elevate.
Il progetto TIL (Testi Italiani on-line, til.let.uniroma1.it), invece, vede la partecipazione di sei università, coordinate dal Dipartimento di studi linguistici e letterari di Roma «La Sapienza». Si tratta di un progetto ancora in fase sperimentale che raccoglie alcune centinaia di opere della tradizione letteraria italiana. I testi, codificati in formato SGMLITEI, sono interrogabili mediante una semplice interfaccia web, sfruttando le informazioni strutturali veicolate dalla codifica. Alcuni testi presenti nella biblioteca digitale, inoltre, sono corredati da un serie di materiali introduttivi e di contesto, che servono a fornire agli utenti nozioni di base relative alle opere archiviate.
Meno positiva è la situazione relativa alla comunicazione scientifica e didattica. Infatti, sebbene non manchino siti dedicati agli studi letterari, contenenti materiali scientifici e didattici (ricordiamo ad esempio il Centro Ricerche Informatica e Letteratura, crilet.let.uniroma1.it) , la presenza su Internet dell’editoria accademica è invece assai carente. Delle decine di riviste specialistiche di ambito letterario, quasi nessuna ha una edizione su web (accessibile gratuitamente o a pagamento). Eccezione degna di nota è quella di «Studi di Estetica» (www.unibo.it/estetica), fondata da Luciano Anceschi nel 1973 , e oggi presente anche in rete con una selezione di articoli e la ristampa di alcuni dei testi storici. Altrettanto desolato è il panorama delle pubblicazioni nate direttamente per la rete. Anche qui con una eccezione degna di nota, rappresentata dalla newsletter «Bollettino 900», curata da un gruppo di giovani ricercatori dell’Università di Bologna. Viene distribuita sia tramite posta elettronica sia su web (www. comune.bologna.it/iperbole/boll900), e ospita interventi critici, polemiche culturali, articoli e saggi, recensioni e annunci di convegni.
Siamo ancora lontani dai livelli raggiunti nel mondo accademico statunitense dove ( anche per motivi economici) la distribuzione on-line è ormai un fatto acquisito, e non mancano gli esempi di riviste nate direttamente sulla rete. Basti ricordare il caso paradigmatico della rivista «Post Modern Culture» (jefferson.village.virginia.edulpmc) , uno dei più rilevanti luoghi di dibattito teorico sui temi del postmodernismo, che ha ormai una storia decennale. O l’importante progetto Muse (muse.jhu.edu) della John Hopkins University che, mediante sottoscrizione di un abbonamento, permette di ricercare e consultare le edizioni elettroniche di molte prestigiose riviste di ambito umanistico (ricordiamo, tra le altre «The Henry James Review», «Imagine», «Philosophy and Literature», «New Literary History»).
 
Risorse di divulgazione e di mediazione culturale
Sotto l’etichetta generica di risorse divulgative e di mediazione culturale si annovera una serie di iniziative editoriali on-line piuttosto eterogenea, ma caratterizzata dal fatto di rivolgersi a un pubblico (più o meno) ampio di utenti colti e interessati ai temi del dibattito culturale e letterario. Si tratta di quell’area di pubblicazioni in rete che assolve la funzione di mediazione culturale che nel Novecento è stata tradizionalmente svolta dalle riviste e dalle pagine culturali dei giornali e dei periodici. È in questa area che si sono registrate alcune delle novità più interessanti nel panorama dell’offerta informativa culturale on-line. In questa categoria possiamo distinguere diverse tipologie di siti: i portali culturali veri e propri; le riviste on-line di livello qualitativo alto; la galassia di siti e riviste amatoriali.
Con il termine «portale» si intende una classe di siti che intendono proporsi come luoghi di accesso privilegiato alla rete per gli utenti Internet. La crescita di questi ultimi, infatti, ha reso economicamente vantaggiosa la creazione di siti in grado di catturare il maggior numero di navigatori per il più lungo tempo possibile, in modo da vendere spazi pubblicitari a tariffe elevate. Il fenomeno in un primo momento ha portato alla proliferazione di portali generalisti che, come le reti televisive, si rivolgono a un pubblico indifferenziato con una offerta di informazioni e servizi orizzontale e scarsamente qualificata. Recentemente tuttavia l’attenzione si è rivolta anche ai cosiddetti «portali verticali», siti dedicati a temi specifici in grado di attirare fasce di utenza ben definite. In questo modo, infatti, il minor numero di contatti viene bilanciato dalla maggiore predisposizione dei navigatori a recepire informazioni commerciali mirate.
È in questo contesto che si collocano i primi portali verticali dedicati a temi culturali e alla analisi e recensione di libri e pubblicazioni tradizionali. A dire il vero l’offerta è ancora limitata, e le potenzialità della rete poco sfruttate. Ma alcune esperienze sono comunque degne di nota. Tra queste la prima, anche per longevità, è Alice.it (www.alice.it), il portale dedicato ai libri realizzato da Informazioni Editoriali. Si tratta di un sito ben fatto, che offre notizie e informazioni legate al mondo della cultura e al mercato librario, una serie di indici sistematici di risorse culturali e editoriali presenti su Internet, e una vera e propria rivista on-line «Caffè Letterario» che pubblica brevi recensioni, anticipazioni editoriali e interviste con autori.
Caratteristiche strutturali in parte simili ha Katalibri (www.kwlibri.it), il portale culturale della galassia Kataweb (Gruppo l’Espresso), che offre informazioni sulle uscite editoriali in vari settori, e ospita forum ai quali possono partecipare gli utenti. In questo caso tuttavia il livello qualitativo dei contenuti originali è più alto, in particolare per quanto riguarda le recensioni, poiché Katalibri si avvale della collaborazione di firme prestigiose grazie al legame con il gruppo editoriale di cui è espressione.
Un esperimento assai interessante, soprattutto per il modo in cui esplora le frontiere della comunicazione multimediale in rete, è «RaisatZoom» (www.raisatzoom.com). Si tratta di un progetto di RAI Sat, curato da Nanni Balestrini e Maria Teresa Carbone che, avvalendosi delle risorse della rete televisiva, si propone di fornire contenuti e dibattito culturale in rete affiancando la comunicazione scritta con interviste, interventi e letture testuali condotte dagli stessi autori in audio e video digitale. A tutto ciò si affianca EMMA, una enciclopedia multimediale in progress, caratterizzata da una altrettanto ricca quantità di contenuti e da collegamenti a siti e risorse estere dedicate ai temi oggetto di ciascuna voce. Il risultato è sicuramente un ottimo esempio di integrazione tra modalità comunicative diverse.
Suscita invece molte perplessità l’arrivo in rete della Mondadori con il suo progetto «Scrittoriincorso» (www. scrittoriincorso.net). Il portale culturale del gigante editoriale italiano è costituito da un insieme di siti dedicati alle firme più prestigiose del suo parco autori. Tuttavia piuttosto che curare la qualità dei contenuti e l’interconnessione con risorse esterne, si è puntato sulla spettacolarità grafica di ciascuno di questi siti. Al di là dell’effetto spettacolare però, delle scarne notizie biografiche e bibliografiche resta assai poco nella memoria dell’utente. L’unico, ma importante, elemento di novità è dato dal fatto che ognuno di questi siti permetterà (nel momento in cui queste pagine saranno pubblicate l’iniziativa dovrebbe essere operativa) di acquistare e scaricare i testi dell’autore sotto forma di e-book per la piattaforma Microsoft Reader. Mondadori è stata la prima editrice italiana a inserirsi nel nascente mercato dei libri elettronici. Un mercato che ha suscitato un intenso dibattito e una grande mole di investimenti nel mondo editoriale statunitense, dopo che Stephen King ha deciso di pubblicare un racconto (Riding the Bullet) e un romanzo ( The Plant) esclusivamente in questo formato, riscuotendo un successo al di là delle previsioni.
Passando al settore delle riviste letterarie il panorama si fa più ricco e articolato, ma l’interesse di queste esperienze dal punto di vista della qualità e affidabilità dei contenuti assume un andamento decisamente piramidale. Al vertice si pongono pochissime pubblicazioni supportate da redazioni professionali. Tra queste ricordiamo Pickwick (www.pickwick.it), che si presenta come un sito di frontiera tra il portale e la pubblicazione periodica. Accanto a recensioni, interviste e notizie di ambito culturale vi trovano spazio giochi e contributi dei lettori, senza però concedere eccessivamente al dilettantismo. Un’ altra rivista di buon livello è «Erewhon» (erewhon.ticonuno.it): non si tratta propriamente di una rivista letteraria quanto piuttosto di un magazine culturale particolarmente attento alle culture di rete, ma il taglio dei contributi è sempre molto interessante e originale. Anche Caffè Europa (www.caffeeuropa.it) , fondata da Giancarlo Boselli e Riccardo Staglianò, tratta principalmente argomenti politici e sociali, ma ha una sezione dedicata ai libri che ospita tanto recensioni quanto articoli di taglio più generale. Un discorso a parte merita la rivista «Karenina.it» (kareninaweb.web.com), fondata da Caterina Davinio. Si tratta, infatti, dell’unica rivista letteraria italiana in rete che si pone in modo programmatico come luogo di sperimentazione e di riflessione teorica in ambito letterario e artistico. Intorno al progetto circolano una se- rie di artisti di avanguardia, critici e teorici come la stessa Davinio, Ida Gerosa, Mirella Bentivoglio, Antonio Caronia, Gio Ferri, Francesco Muzzioli, Clemente Padin, Philadelpho Menezes, Nando Vitale. I terreni di sperimentazione estetica sono quelli della poesia visiva (che caratterizza anche la esuberante grafica del sito), videoarte, videopoesia, narrativa e poesia ipertestuale e web art, temi sui quali vertono anche la maggior parte dei contributi teorici e critici.
Scendendo progressivamente lungo la piramide cui abbiamo fatto cenno si incontra una vasta congerie di siti letterari che vanno dal livello dilettantesco ma pur sempre di qualità, al circolo di poesia amatoriale. Tra i primi ricordiamo DADAmag (dadamag.agonet.it) , una delle esperienze più interessanti e longeve, che ospita sia articoli critici, recensioni e interviste ad autori affermati, sia testi inviati da aspiranti narratori e poeti. Sempre dedicato agli autori non professionisti è il circolo letterario Fabula (www.fabula.it), che raccoglie esemplari di quella letteratura sommersa finora condannata a languire nei cassetti. Dedicato a questo universo di autori, «Fabula» ha bandito varie edizioni del concorso Il tacchino letterario, in cui i partecipanti devono scrivere un breve racconto a partire da uno di tre incipit, redatti da alcuni scrittori di fama.
Il successo di questi siti letterari dimostra come la frequentazione di Internet tenda a liberare le energie creative di persone che non sarebbero mai state in grado di pubblicare nel contesto delle tradizionali tecnologie della stampa. Naturalmente, restano i dubbi sulla qualità letteraria di questi scritti, anche se non mancano i casi di giovani autori che, partendo dalia pubblicazione sulle riviste amatoriali on-line, sono approdati al mercato editoriale mainstream (ad esempio ricordiamo i casi di Matteo Galiazzo, Marco Drago e Massimiliano Sossella) .
 
I siti commerciali
L’ultima categoria di siri cui dedichiamo la nostra attenzione è quella delle iniziative commerciali vere e proprie legate al mondo dei libri. Ci riferiamo in particolare alle librerie on-line che sono nate sulla scia del colosso statunitense Amazon (www.amazon.com). In questo settore il nostro paese annovera due esperienze di grosso peso: «Zivago» (www.zivago.com), realizzato da Feltrinelli e Gruppo l’Espresso, e «Internet Bookshop Italia» (www.internetbookshop.it), realizzato dalla omonima libreria on-line inglese in collaborazione con Informazioni Editoriali.
Naturalmente in questa sede non ci soffermeremo sugli aspetti economici legati alla distribuzione on-line di libri. Ciò che ci interessa mettere in evidenza è piuttosto il fatto che questi siti stiano assumendo anche un ruolo di mediazione e promozione culturale. Infatti, le strategie di marketing messe in atto al fine di catturare il maggior numero di contatti e di concretizzare questi ultimi in transazioni economiche portano ad affiancare al servizio di commercio elettronico una serie di servizi che offrono al lettore informazioni e approfondimenti sui titoli in vendita.
Tra questi servizi si annoverano: brevi descrizioni del contenuto di un libro; recensioni e percorsi di lettura, talvolta affidati a personaggi noti (in particolare viene sfruttato il genere «consigli di lettura di.. .»); commenti dei lettori e sistemi di cross-selling che indicano all’eventuale compratore i titoli di argomento simile che altri utenti hanno acquistato; forum di discussione cui gli utenti possono partecipare; interviste ad autori e critici. Da questo punto di vista assai interessante è la sezione «Radio Zivago» dell’omonima libreria on-line che contiene una serie di interviste in audio o video, brani musicali (il sito, infatti, vende anche prodotti musicali), e letture di opere letterarie.
 
Considerazioni finali
La breve rassegna proposta nelle pagine precedenti, pur senza aspirare alla esaustività, ha cercato di fornire un quadro di quanto attualmente la rete italiana offre nel campo della comunicazione letteraria e culturale in genere. Quali conclusioni possiamo trarre? Come abbiamo anticipato in apertura, il dato più rilevante è la relativa scarsità di iniziative che si pongano a un livello qualitativo alto, sia nel circuito della comunicazione scientifica propriamente detta, sia in quello della mediazione culturale non specialistica.
Le ragioni di questa situazione sono diverse. Da un lato gioca un ruolo molto rilevante l’atteggiamento anti-tecnologico che caratterizza il sapere umanistico, soprattutto nel nostro Paese dove l’influenza più o meno sotterranea dell’idealismo crociano ha caratterizzato impostazioni teoriche assai distanti se non addirittura opposte. Si tratta di una nota vicenda sulla quale non mette conto soffermarsi in questa sede. Collegata in parte a questa dominante culturale è la scarsa reattività del mondo accademico umanistico, che sembra ancora non cogliere le opportunità che la diffusione dei nuovi media può aprire per i saperi umanistici, adeguatamente rinnovati. Ma un ruolo altrettanto importante è giocato ·dalla poca attenzione che gli attuali protagonisti del mercato dei nuovi media, in particolare quelli legati al mercato dei contenuti, hanno mostrato verso la comunicazione culturale di livello qualitativo medio-alto.
D’altra parte anche i segnali di inversione di tendenza in questo ambito non sono garanzia di un innalzamento del livello qualitativo dell’offerta informativa. Anzi, la funzione di mediazione culturale che progressivamente stanno assumendo i siti orientati alla vendita di prodotti editoriali, pur se va considerata un fenomeno interessante, pone dubbi circa la qualità e la neutralità dei giudizi critici che in tale contesto possono trovare espressione. Se è vero che l’istituto della recensione ha subito un degrado anche sui media tradizionali (dove le pressioni provenienti dagli operatori del mercato editoriale spesso hanno la meglio sulle considerazioni di merito) è altrettanto vero che in rete la mediazione culturale rischia di trasformarsi tout court in promozione.
L’unico modo per arginare queste tendenze è la diffusione di iniziative editoriali on-line che sappiano valorizzare i contenuti del sapere umanistico e letterario. E questo, si badi, non vuoi dire rinunciare ad affrontare la sfida del mercato. Molte esperienze statunitensi dimostrano come la comunicazione culturale possa attirare utenti anche senza rinunciare alla qualità e al rigore. E la recente attenzione verso i portali verticali di ambito culturale ne è una testimonianza. Oltre alle esperienze in corso, anche Feltrinelli (che già anima, insieme al Gruppo l’Espresso, la nota libreria online Zivago) ha annunciato un progetto in questo settore; e non mancheranno nei prossimi mesi ulteriori iniziative da parte di prestigiosi nomi del settore editoriale italiano. Ulteriore elemento propulsivo, infine, sarà rappresentato dalla diffusione degli e-book, che costituiranno probabilmente la maggiore novità nel mercato editoriale dei prossimi anni.
Investire risorse nella cultura on-line, insomma, si potrebbe rivelare anche una valida strategia di sviluppo economico. E una svolta in questo senso è tanto più auspicabile nel nostro Paese che, proprio grazie alla ricchezza del suo patrimonio culturale, può giocare un ruolo da protagonista nella competizione che caratterizzerà l’arena dei nuovi media per i prossimi anni: la creazione dei contenuti da immettere nel circuito della comunicazione digitale.